BMW Z8

Autoart 1:18

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    BMW Z8
    1:18 AUTOART

    Year :1999-2003
    Color : Black
    My rating/Mio Voto : 87/100
    Value for Money/Rapporto qualità prezzo : 85/100
    Original price : € 85

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    I primi "passi" della Z8 risalgono addirittura al 1992, quando un gruppo di rappresentati del consiglio di amministrazione BMW si ritrovarono assieme per valutare il reale posizionamento sul mercato delle vetture di Monaco, soprattutto in rapporto alla concorrenza Mercedes-Benz; per fare questo raggrupparono una serie di vetture moderne, fra cui la Mercedes SL e, quasi per sfizio, una BMW 507 degli anni Cinquanta. Fu in questo momento che nacque l'idea di riproporre una scoperta dalla forte personalità come quella 507 presentata nel 1955 su disegno del conte Albrecht von Goertz e divenuta simbolo del più raffinato stile BMW. Considerata da molti una delle più belle roadster prodotte, la 507 non riscosse però successo a causa del periodo economicamente delicato per la BMW, a sua volta dovuto sia alle ristrettezze economiche del periodo post-bellico, sia al riassetto politico ed economico dell'immediato dopoguerra, che si rivelò assai sfavorevole a gran parte delle imprese tedesche di allora, prima fra tutte la stessa BMW.

    In questo clima, l'unica Casa tedesca specializzata in vetture di lusso che non rimase molto toccata da tali eventi fu la Mercedes-Benz, che a partire dalla seconda metà degli anni cinquanta lanciò la 300 SL Roadster, con la quale inaugurò la dinastia delle roadster SL, in produzione ancor oggi. In questo modo, la Casa tedesca monopolizzò il mercato delle roadster di lusso. Solo nella seconda metà degli anni novanta la BMW si risvegliò quindi dal quarantennale torpore nel campo delle roadster di lusso e cominciò a pensare ad una vettura che potesse contrastare il dominio delle SL di Stoccarda. Fu così che nel 1997, al Salone di Tokyo fu presentato il prototipo, denominato Z07, con l'intento di saggiare le reazioni del pubblico, ma già con una ferma convinzione di avviarne la produzione.
    Il debutto mondiale, presto seguito dall'apparizione della Z8 accanto a Pierce Brosnan/James Bond nel film Il mondo non basta, avviene però solo tre anni dopo al Salone di Los Angeles, un debutto americano, proprio come quello della 507, illustre antenata della Z8. Questo era infatti il nome della nuova roadster bavarese (sigla di progetto E52), un nome che da una parte riprendeva la tradizione di siglare le roadster della Casa con la lettera Z, mentre dall'altra andava concorrente, perché il numero dopo la Z non aveva niente a che vedere con la Serie 8, ormai fuori produzione dall'anno prima: la Z8 riprendeva infatti la meccanica della berlina sportiva M5 E39, sua contemporanea. Per quanto riguardava il telaio, invece, la Z8 è realizzata attorno ad un telaio spaceframe in alluminio dai livelli di rigidezza più che doppi rispetto alle spider tradizionali. Hans Rathgehber, ingegnere a capo del progetto Z8 dichiara che occorre una forza di 10.500 Nm per fare flettere il telaio di un solo grado. Le sospensioni di tipo McPherson in alluminio di nuova progettazione all'anteriore (riprese dalle Serie 5) ed il ponte posteriore multilink a cinque bracci, assicurano l'agilità e la prontezza di una sportiva purosangue.


    La tipica proporzione BMW motore frontale-trazione posteriore, con cofano lungo, abitacolo arretrato, sbalzo anteriore corto e posteriore più lungo esprime dinamismo e sportività. Caratteristica della Z8 era quella di sposare motivi classici e moderni: classica era prima di tutto la coppia di sfoghi d'aria dietro i parafanghi anteriori, elementi che richiamavano la 507 di 45 anni prima, mentre moderna era per esempio la forma affusolata del muso, pulita ed aerodinamica, con un accenno ai tre volumi caratteristici del frontale della 507. La calandra a doppio rene ha uno sviluppo orizzontale, distaccandosi dagli altri modelli della Casa, ed ingloba le luci antinebbia; i fari sono a tecnologia xeno. La linea, specie lungo le fiancate, dallo stile sinuoso e privo di grafiche inutili, è sicuramente un ulteriore richiamo al classico della 507 e conferisce alla Z8 uno stile senza tempo. Nella coda raccolta e sfuggente si trovano dei sottili e minimalisti gruppi ottici a sviluppo orizzontale, con tecnologia neon; mentre i due scarichi ai lati della targa, inglobati nel paraurti, trasmettono sportività.

    Nata come roadster, la Z8 può trasformarsi anche in una simil-coupé grazie all'hard-top, che poteva essere ordinato al posto della classica capote in tela al momento dell'acquisto della vettura.

    Gli interni, in coerenza con la pulizia della carrozzeria, rispecchiano le origini sportive dell'auto, data dalla scelta dei materiali moderni e dei contrasti cromatici che si contrappongono alla sensazione di raffinatezza dei profili classici dell'abitacolo. La plancia avvolgente con modanature in tinta carrozzeria, la differenza di colori, di materiali ed il volante dalle razze sottili sono chiaramente un omaggio alla 507 ed alle altre classiche BMW; la strumentazione è invece centrale. Per enfatizzare anche nell'interno il minimalismo e la purezza della vettura, il sistema di navigazione satellitare era a scomparsa nel vano inferiore all'impianto di climatizzazione. La vettura non proponeva niente nella lista degli accessori a richiesta.

    La ricca dotazione di serie prevedeva infatti l'ABS con CBC (controllo della frenata in curva), il DSCIII (controllo dinamico della stabilità) che integra la funzione ASC+T (antipattinamento in accelerazione e controllo della trazione) ed il DBC (controllo dinamico della frenata). Oltre ai succitati sistemi di sicurezza, comprende alcune "chicche" piuttosto rare per il periodo come: pneumatici Run Flat Combination che consentono di viaggiare fino ad 80 km/h di velocità a ruote sgonfie; hard top in tinta con la carrozzeria; sedili sportivi in pelle Nappa a regolazione elettrica e riscaldabili; sistema di navigazione; autoradio con caricatore per 6 CD e sistema Hi-Fi da 10 altoparlanti. Altri segni distintivi esteriori sono gli specchietti ricoperti di una calotta di cromata, cerchi in lega da 18 pollici con gomme 245/45 WR18 e 275/40 WR18.

    Il motore è un 8 cilindri a V di 90° dalla cilindrata di 4941 cm³, che eroga 400 CV di potenza e 500 Nm di coppia già a partire dai 3.800 giri/minuto. Si tratta, dello stesso propulsore già utilizzato per la M5 E39.

    Velocità come da tradizione limitata elettronicamente a 250 km/h, con un'accelerazione da 0-100 (Km/h) in 4,7 secondi. 4,3 secondi per riprendere invece da 80 a 120 km/h in IV marcia.

    La distribuzione dei pesi 51/49 % fra avantreno e retrotreno (1.585 kg a vuoto), il baricentro sul ginocchio del guidatore e una coppia esuberante fanno della Z8 una delle roadster più veloci e sicure del mercato, con possibilità di divertirsi in pista (la casa dichiara 8 minuti e 15 secondi al Nürburgring per un buon guidatore) e di rilassarsi sui lungomare alla moda.
    Ne furono prodotti 5.703 esemplari, di cui solo 116 immatricolati in Italia (al prezzo astronomico di 240 milioni di lire, 128.000 euro nel 2003).

    Cinque sono le colorazioni standard per la carrozzeria: due pastello (nero e rosso) e tre metallizzate (argento, grigio stratus e blu topazio). A queste vanno aggiunte le numerose possibilità offerte dal programma Individual, che prevede una vasta scelta di tinte diverse, comprese le combinazioni bicolore.

    PRODUZIONE TOTALE PER COLORI: Argento: 3.182 - Nero: 1.572 - Rosso: 291 - Blu Topazio: 319 - Grigio Stratus: 196 - Individual: 124 - Individual bicolore Grigio Stratus/Crema: 11 - Individual bicolore Nero/Argento: 7 - Individual bicolore Nero Carbon/Argento: 1

    La Z8 è, ad oggi, l'unica vettura di serie mai prodotta, con la completa signalizzazione (fanali e indicatori di posizione) al Neon.

    autowp.ru_bmw_z8_55

    Edited by xJORDANx - 19/3/2018, 00:39
     
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    Una delle roadster più belle di sempre!
    Ed è anche un modellino prestigioso!
    Complimenti!
     
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1 replies since 24/10/2014, 19:30   112 views
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