ALFA ROMEO GIULIA

Minichamps 1:18

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    ALFA ROMEO GIULIA CARABINIERI
    1:18 MINICHAMPS

    Year/Anno :1970
    Color : Livrea Blu Carabinieri
    My rating/Mio Voto : 85/100
    Value for Money/Rapporto qualità prezzo : 85/100
    Original price/Prezzo : € 99

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    La Giulia è un'autovettura berlina prodotta dall'Alfa Romeo tra il 1962 ed il 1977. La Giulia nasce come erede della precedente Giulietta ed è stata proposta in numerose varianti di carrozzeria: dalla versione coupé alla cabriolet fino alla spider. Complessivamente la casa ha prodotto circa 1 milione di Giulia in 15 anni rendendola una dei modelli Alfa Romeo più venduti della storia (insieme all'Alfasud); di questi ben 572.646 esemplari possedevano la carrozzeria berlina tre volumi.
    Nata all'inizio degli anni Sessanta col compito di sostituire la Giulietta, la Giulia ne riprendeva lo schema meccanico di base. Il motore a quattro cilindri di scuola aeronautica, con distribuzione bialbero e costruzione interamente in alluminio. Rispetto a quello della sua progenitrice c'era, oltre all'incremento di cilindrata da 1290 a 1570 cm³, l'importante innovazione delle valvole di scarico raffreddate al sodio (in pratica le valvole erano cave e la cavità stessa conteneva granuli di sodio, che trasportavano il calore dal fungo verso lo stelo). Le sospensioni anteriori avevano uno schema particolarmente sportivo a quadrilateri sovrapposti, mentre il retrotreno, pur utilizzando la classica e un po' conservatrice soluzione a ponte rigido, fu reso più efficace spostando gli attacchi di molle e ammortizzatori dai semiassi ai bracci longitudinali, mantenendo la scatola del differenziale in alluminio ed evolvendo il disegno del braccio superiore di controllo dello scuotimento laterale.

    La trasmissione era manuale a cinque rapporti, mentre i freni erano a tamburo con gli anteriori a 3 ganasce e tamburi in alluminio alettato, sostituiti in seguito da un impianto a 4 dischi Dunlop (Ate dal 1967). Se la meccanica era d'avanguardia (a parte alcune soluzioni della primissima serie, come impianto frenante e il comando del cambio al volante, con la cloche come optional), anche la scocca a deformazione differenziata con cellula abitativa rigida e la linea della carrozzeria erano molto moderne. Grazie alla coda tronca, alle incavature laterali alla base della linea di cintura (che accompagnavano l'aria dal muso alla coda) e al muso basso e sfuggente la Giulia (che era una classica 3 volumi 4 porte) aveva un coefficiente di penetrazione aerodinamica (CX) di soli 0,34 punti (famoso lo slogan " la Giulia l'auto disegnata dal vento") . Quest'ultimo aspetto le dava anche un tocco notevole di aggressività (i fari grandi alle estremità e i piccoli all'interno ricordavano una persona con le ciglia aggrottate). Il risultato finale di tanta tecnologia furono prestazioni al top della categoria: una prova su strada condotta da una rivista specializzata nel 1965 la pose a confronto con altre 12 concorrenti di pari classe; ne risultò la più veloce con 177,154 km/h, mentre le altre oscillavano tra i 132 km/h e i 165 km/h.

    La vettura, secondo le strategie dei vertici Alfa, inizialmente doveva essere lanciata in concomitanza con l'inaugurazione del nuovo stabilimento Alfa di Arese, ma a causa dei continui ritardi nella consegna dello stesso, per circa 2 anni si ebbe una curiosa fase di transizione in cui le prime parti di vettura ad essere prodotte nel nuovo impianto fuori Milano furono le scocche e sopra di esse si doveva montare tutta la componentistica meccanica ancora proveniente dall'impianto milanese del Portello. Il tutto fu possibile perché le due fabbriche distavano solo 15 chilometri. La prima vettura ad essere prodotta ad Arese fu poi la Giulia GT del 1963.
    La Giulia venne presentata presso l'Autodromo Nazionale di Monza il 27 giugno 1962 nella versione TI (acronimo di Turismo Internazionale). Grazie alla cilindrata di 1570 cm³ e all'alimentazione con un carburatore doppio corpo verticale, il motore poteva erogare una potenza di 92 cv (67 Kw). Il cambio a 5 rapporti, una vera chicca all'epoca riservata a vetture di alta sportività e classe, aveva però il comando con la leva al volante, che ne rendeva scomoda e poco sportiva la manovrabilità. Il sedile anteriore aveva la seduta in pezzo unico che la omologava per sei posti, mentre la plancia (in plastica grigia) incorporava una strumentazione ad andamento orizzontale (con tachimetro a nastro e un piccolo contagiri circolare sulla sinistra).
    Nel 1964 venne lanciato il modello d'accesso Giulia 1300, con motore di 1290 cm³ monocarburatore doppio corpo (78 CV) -evoluzione di quello montato sulla Giulietta TI-, cambio a 4 marce, frontale con due soli fari (anziché 4 come sulla 1600), interni molto semplificati e dotazione di accessori ridotta all'osso (mancava anche la luce di retromarcia e il servofreno)). Nonostante le economie si affermò immediatamente come la 1300 più veloce del mondo, con una punta dichiarata di 155 km/h, che nella prova di Quattroruote superò i 160 effettivi.
    La targa MI A00000, la prima con una lettera in Italia, venne assegnata ad una Giulia TI di colore nero.
    Per molti anni questa vettura è stata in dotazione a Polizia e Carabinieri (nonché auto preferita dai malviventi per le loro fughe) in forza della sua velocità, agilità e tenuta di strada. Proprio queste sue caratteristiche l'hanno fatta diventare una "icona" del cinema poliziottesco degli anni settanta.

    Adoperata nelle varie versioni e motorizzazioni, anche da parte delle società autostradali, ed in versione station wagon, numerosi esemplari a fine carriera sono stati rivenduti a società o direttamente a privati - in ossequio ad un principio di conservazione dei mezzi ancora in uso in un'Italia alle soglie del consumismo e dell'obsolescenza programmata di mode e costumi. Grazie a questo, non pochi esemplari sono stati restaurati da collezionisti. Lo stesso Museo delle Auto della Polizia vanta alcune varianti di Giulia in livrea.

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    Assolutamente mitica!!! La Giulia dei Carabinieri!!! :woot:

    Notevoli - e, personalmente, più... "accattivanti" - anche quelle con la colorazione "oliva"...

    Circa due anni fa - ma adesso è stata ripubblicata in edicola - la Hachette propose proprio l'Alfa "Giulia" dei Carabinieri, con impianto elettrico ed effetti sonori, die cast (con parti in plastica), ruote sterzanti, sospensioni funzionanti, cofano-baule-porte apribili, finestrini abbassabili... Scala 1:8...

    Le "Giulie" dei Carabinieri sono indimenticabili! :woot:

    p.s.: la targa posteriore è assolutamente fuori scala...
     
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    ghetta craboni !!

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    Ciao!
    Scusate se non mi sono ancora presentato... :P

    CITAZIONE (Donald Duck @ 12/7/2016, 18:39) 
    p.s.: la targa posteriore è assolutamente fuori scala...

    Assolutamente vero in sè, ma la colpa è dell'esemplare in scala 1/1 da cui si è partiti per queste versioni CC.
    Infatti quella di xJORDANx è la seconda edizione della Minichamps in scala 1/18, dove si apportavano alcuni miglioramenti (reticelle ai fari, vere cromature) e alcune variazioni (nr. targa e aerocooperazione, colore interni).

    Vediamo la Minichamps 1/18 prima edizione.
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    Questo modellino è ricalca un'auto in scala 1/1 che tra i vari errori (è un'auto civile convertita ;) ) aveva appunto una targa molto grande.
    020ter

    La seconda edizione ha poi ereditato il targone.
    Dal punto di vista del fabbbricante infatti era di dimensioni esatte...
    José Esposito - Cagliari
     
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    Grazie delle precisazioni :D
     
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    ghetta craboni !!

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    ^_^ ;)
     
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