AUTOBIANCHI A112 ABARTH

Laudoracing 1:18

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    AUTOBIANCHI A112 ABARTH (70hp - TERZA SERIE)
    1:18 LAUDORACING

    Year/Anno : 1975
    Color : Green /Verde
    My rating/Mio Voto : 83/100
    Value for Money/Rapporto qualità prezzo : 82/100
    Original price/Prezzo : €uro 80 (2015)
    Materiale: Resin/Resina

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    Laudoracing propone un modello inedito,molto caro a noi italiani. Sono disponibili due edizioni limitate da 600 esemplari: in rosso e in verde.
    Perchè ho scelto la colorazione verde? Perchè la trovo veramente azzeccata ed emozionante.
    Nonostante la mancanza di aperture(come tutti i modelli in resina) questa Autobianchi è ben realizzata e capace di riportarci indietro nel tempo.

    STORIA DELL'AUTO:
    L'A112 è un'autovettura prodotta dall'Autobianchi dal 1969 al 1986.
    Nella seconda metà degli anni sessanta la Fiat si trovava a dover affrontare la preoccupante penetrazione nel mercato italiano della Mini che, dopo aver aggirato l'ostacolo dei dazi doganali con la costruzione della vettura presso gli stabilimenti della Innocenti, riscuoteva un notevole successo di vendite tra i giovani e, soprattutto, tra l'utenza femminile.

    In quel settore di mercato Fiat disponeva dell'obsoleto modello 850, non in grado di rivaleggiare per immagine e concezione tecnica con la rivoluzionaria utilitaria anglo-italiana; pertanto Dante Giacosa decise di proporre, attraverso la controllata Autobianchi, una vettura di piccole dimensioni, dall'aspetto elegante e dotata della moderna trazione anteriore.
    Secondo la filosofia di Giacosa, come già avvenuto per la A111, non si trattava solamente di proporre un nuovo modello, ma anche di realizzare una sperimentazione su larga scala delle soluzioni e delle componenti meccaniche che sarebbero poi state utilizzate sulla 127, in via di realizzazione.
    Nacque così il progetto "X1/2", sviluppato come "sperimentazione sul campo" del progetto "X1/4" (la futura Fiat 127).
    L'Autobianchi A112 venne presentata nel 1969 al Salone di Torino, ottenendo entusiastici consensi, in particolare tra le categorie d'utenza verso le quali era indirizzata.
    Il successo di vendite fu immediato e talmente consistente che, nonostante i continui ampliamenti delle linee di montaggio, per alcuni anni la produzione non riuscì a soddisfare una domanda corposa ed in costante crescita, costringendo gli aspiranti proprietari del nuovo modello a snervanti attese che in molti casi superavano i dodici mesi.
    Oltre all'aspetto gradevole ed alla brillantezza delle prestazioni, anche i contenuti costi di acquisto e d'esercizio contribuirono a farne una delle automobili più diffuse e apprezzate da utenti di ogni fascia d'età.
    Nella sua lunga carriera la A112 subì molti restyling e miglioramenti, che diedero vita a ben Otto serie.
    Nei primi anni ottanta, la commercializzazione in Svezia venne affidata alla Saab, che la propose come Saab Lancia A112.

    Con il successo della A112, il gruppo Fiat aveva assestato un duro colpo alla supremazia della Mini nel ricco segmento di mercato delle piccole automobili di lusso destinate ai giovani ed all'utenza femminile. In particolare quest'ultima aveva apprezzato il nuovo modello Autobianchi per la facilità di guida, l'eleganza delle finiture e la versatilità d'uso, anche determinata dal portellone posteriore. Dopo aver verificato l'impossibilità di proporre un nuovo modello in tempi brevi, la Innocenti corse immediatamente ai ripari presentando il modello "Mini Cooper MK3", che si rivolgeva ad una clientela prettamente maschile, disposta a sopportare un rilevante aumento di spesa pur di sfoggiare una prestigiosa immagine sportiva.
    L'idea per fronteggiare la "Mini Cooper" venne dall'opera di Carlo Abarth che, in occasione del "Saloncino dell'auto sportiva" del 1970, aveva realizzato un prototipo su base A112, con potenza di 107 CV e distribuzione a testa radiale, espressamente pensato per le corse, ottenendo il corale consenso della stampa specializzata. Ultima realizzazione autonoma di Carlo Abarth, il prototipo era il tentativo di convincere la FIAT a fornire le basi meccaniche per realizzare, in piccola serie, autovetture destinate ai piloti privati, risollevando economicamente il glorioso marchio dello scorpione. Così non fu. Il colosso torinese scartò subito l'ipotesi di mettere in cantiere una costosa automobile da corsa, ma le soluzioni di Carlo Abarth vennero accolte per realizzare la versione sportiva della A112, con la quale contrastare il successo della "Mini Cooper". Due prototipi di costruzione FIAT, uno con 63 CV a testata convenzionale e l'altro di 74 CV a testata radiale, svolsero i primi test su strada nel gennaio 1971, proprio mentre la FIAT stava concludendo la trattativa per l'acquisizione della Abarth.
    Presentata al Salone dell'automobile di Torino, nell'ottobre 1971, l'Autobianchi A112 Abarth ebbe un immediato riscontro di pubblico, mietendo una sostanziosa quantità di ordinativi, nonostante l'elevato prezzo di ₤ 1.325.000, di poco inferiore a quello della Cooper MK3 (₤ 1.365.000), ma superiore a vetture sportive di maggior cilindrata e dimensioni, come la Fiat 128 Coupé (₤ 1.300.000), la Fiat 128 Rally (₤ 1.220.000), la NSU 1200 TT (₤ 1.215.000) e la Ford Escort Sport (₤ 1.185.000).
    L'utilizzo nelle competizioni seguì immediatamente la messa in vendita della vettura e proseguì ininterrottamente per quasi vent'anni: la prima omologazione sportiva venne registrata nel marzo 1972, e l'ultima ebbe la scadenza del dicembre 1990. Le A112 Abarth vennero impiegata in tutte le categorie sportive a ruote coperte, da uno sterminato numero di piloti professionisti o dilettanti, conquistando un palmarès complessivo impressionante. Attualmente sono largamente utilizzate nelle gare in salita o nei rally riservati alle vetture storiche.

    Oltre alla vistosa livrea rosso corsa, contrastata dal nero opaco del cofano e delle fasce sottoporta, la differenza più importante con la normale A112 era rappresentata dal motore abbondantemente rivisto da Carlo Abarth che, dopo aver concluso la cessione della propria azienda alla FIAT, era stato ingaggiato quale consulente.

    La "cura Abarth" per lo sviluppo del già brillante propulsore di 903 cm³ fu piuttosto pesante, comportando l'aumento di cilindrata a 982 cm³ mediante l'allungamento della corsa, l'inserimento di un nuovo albero motore in acciaio nitrurato, l'innalzamento del rapporto di compressione a 10:1 mediante l'adozione di pistoni stampati con segmenti cromati, la riprogettazione dell'albero a camme e delle sedi delle valvole, la modifica all'impianto di scarico e l'adozione di un carburatore doppio corpo. Anche l'impianto frenante subì modifiche sostanziali con la maggiorazione delle pinze sui dischi anteriori e l'adozione del servofreno. La potenza del motore, che già nella fase prototipale aveva superato abbondantemente i 60 CV, venne limitata a 58 CV per raggiungere i previsti livelli di elasticità e robustezza.

    3ª serie (1975-1977)
    All'inizio del 1975 venne approntato il terzo aggiornamento, distinguibile per alcune modifiche alla parte posteriore, consistenti nel nuovo disegno dei gruppi ottici e nell'aumentata superficie delle griglia di uscita dell'aria sui montanti posteriori.
    L'innovazione principale riguardò la nuova motorizzazione di 1.049 cm³ con 70 CV che veniva introdotta affiancando la precedente, e permettendo una velocità massima di 160 km/h.
    Per quanto riguarda gli interni, la nuova profilatura del vano posteriore permise l'omologazione per 5 posti.
    Entrambe proposte nelle tonalità monocolori rosso corsa, rosso attinia, verde, blu Antibes, blu Lancia, bianco e azzurro metallizzato, le versioni 58 HP e 70 HP venivano rispettivamente vendute ai prezzi base di ₤ 2.172.000 e ₤ 2.228.000. Il cofano in tinta nero opaco veniva fornito solo a richiesta.
    __________________________________________________________________________________________________

    The Autobianchi A112 is a supermini produced by the Italian automaker Autobianchi. It was developed using a shrunken version of the contemporary Fiat 128's platform. The mechanicals of the A112 subsequently underpinned the Fiat 127. It was introduced in November 1969, as a replacement for the Bianchina and Primula, and was built until 1986, when it made way for the more modern Autobianchi Y10 (branded in most export markets as the Lancia Y10). Over 1.2 million A112s were produced in Autobianchi's Milan factory.
    The A112 was available only with a 3-door body. It was offered with the OHV engine of 903 cc from the Fiat 850 capable of attaining 42 PS (31 kW). The Autobianchi represented the first appearance of this engine in a front-engine, front-wheel drive configuration which would later become familiar to a wider range of drivers in the top selling Fiat 127 and its derivatives. Claimed power increased to 47 PS (35 kW) in 1971, but without any mechanical changes having taken place.
    The A112 reached a very particular market; by 1984 female buyers represented 35% of A112 owners and about a third were in the 18-24 age range.
    The most interesting version was the A112 Abarth, introduced in September 1971 at the same time as the Elegant.[5] It was prepared by the motorsports division of the Fiat Group, at first with a 982 cc engine, obtained by increasing the stroke, coupled to a sportive exhaust, a twin carburetor, and a different camshaft. In 1975, displacement was increased to 1,050 cc, while power climbed from 58 HP to 70 HP at 6600 rpm, for a weight of only 700 kg (1,540 lb). The two engines were offered in parallel until production of the smaller unit ended in late 1976. The 1975 model was also the first A112 to use a 5-speed manual gearbox. These changes turned the A112 into a nervous machine, much admired by young performance enthusiasts.

    The car was entered in various rallying events throughout Europe and even spawned a one-make trophy: the Campionato A112 Abarth spanned eight editions, from 1977 to 1984, and adopted contemporary Group 1 rules, which meant nearly-stock cars. Some famous Italian rally drivers, including Attilio Bettega, Fabrizio Tabaton and Gianfranco Cunico, were among the winners of the championship.[12] The increasing popularity of the A112 in historic rallies and hillclimbs led to the reintroduction of an one-make trophy, called Trofeo A112 Abarth, in 2010. Abarths have often led hard lives, having been preferred by young owners with aggressive driving styles. Formula One driver Olivier Panis is one of many to have crashed an A112 Abarth.[8]
    Starting from 1982 this car was also badged as Lancia A112 in some markets outside of Italy.

    image

    Modelli correlati / Related models:
    FIAT 124 ABARTH ------> https://jordanscars.forumfree.it/?t=70297574
    FIAT X 1/9 --------> https://jordanscars.forumfree.it/?t=69138626

    Edited by xJORDANx - 20/2/2017, 18:35
     
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    La tinta pastello è coerente con la moda degli anni... :D
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