ALFA ROMEO 164 3.0 V6 Q4

Laudoracing 1:18

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    ALFA ROMEO 164 3.0 V6 Q4
    1:18 LAUDORACING

    Year/Anno : 1993
    Color : Rosso con bande laterali nere / Red with black lateral stripes
    My rating/Mio Voto : 81/100
    Value for Money/Rapporto qualità prezzo : 78/100
    Original price/Prezzo : €uro 83 (preorder 2015)
    Materiale: Resin/Resina
    Limited Edition: 500 pezzi/PIECES

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    Nell'ultima foto è racchiuso ciò che più ho apprezzato del modello e quello che ho meno apprezzato.
    Contrassegnato con il numero 1 in evidenza la cornice cromata ottimamente fissata e ben realizzata e l'ottima striscia parasole color acquamarina.
    Contrassegnati con i numeri 2 e 3 invece in evidenza le inspiegabili sbavature e imperfezioni dei piccoli dettagli in nero della carrozzeria.

    Laudoracing ancora una volta propone un modello inedito e molto interessante, che aspettavo da tanto tempo.
    Viene anch'esso proposto in 2 colorazioni(entrambe limitate a 500 esemplari): un rosso metalizzato e questo rosso pastello con paraurti,più strisce laterali nere. Ho scelto questa colorazione perchè sul nostro 3.0 V6, rende l'auto più aggressiva; avrei sicuramente optato per l'altro colore se il modello avesse riprodotto la semplice twin spark o la versione "lusso".
    Devo dire che,essendo un modello in resina, avevo qualche dubbio sulla doppia colorazione e nutrivo un bel po' di aspettative su di esso;
    Il modello si presenta ottimamente e le proporzioni, rispetto all'auto reale, risultano corrette.(nelle foto sopra il confronto con la Thema, che utilizzava lo stesso pianale).
    La doppia colorazione è ben realizzata ,al contrario di quello che temevo e piccoli e ottimi dettagli impreziosiscono l'estetica del modello.
    Particolarmente apprezzabile la parte posteriore, praticamente priva di sbavature e con l'ottimo marmittone che continua anche sul fondino del modello.
    Gradevoli i gruppi ottici posteriori,il paraurti anteriore e le cornici cromate attorno ai lunotti;inoltre è stata realizzata egregiamente la striscia parasole in auge a quei tempi.
    Gli interni sono neri e , come nell'auto reale, privi di vezzi particolari, pertanto non mi soffermerei molto su di essi.
    Anche le decals e le targhe identificative del modello sono ben realizzate e posizionate dritte.
    I cerchi,particolarmente difficili da riprodurre a causa della doppia colorazione cromata, risultano perfetti nella parte centrale,ma forse un po' troppo plasticosi nella parte più vicina al battistrada.
    Un altro punto debole dei modelli in resina sono gli incollaggi delle "vetrature", nel corso degli anni ho visto brutture parecchio accentuate su modelli che andavano ben oltre i 100 euro; in questo caso invece il tutto è ben incollato e privo di particolari sbavature o macchie di colla.
    Risulta tuttavia inspiegabile la brutta rifinitura nera attorno agli sportelli,mal disegnata e in alcune parti senza continuità di colore.
    Forse il modellista aveva bevuto troppo? Peccato veramente per questo che risulta un difettuccio che compromette il voto finale del modello, che altrimenti sarebbe stato pienamente promosso.

    STORIA DELL'AUTO(wiki):
    L'Alfa Romeo 164 è una vettura Alfa Romeo berlina prodotta dal 1987 al 1998 nello stabilimento di Arese, ideata come erede di Alfa 6, Alfetta e Alfa Romeo 90 quale ammiraglia della produzione della casa milanese. Il modello cedette il passo, dopo undici anni di produzione e 273.857 esemplari prodotti, all'Alfa 166.
    Alla fine degli anni '70 l'Alfa Romeo lanciò i progetti 154 e 156, due nuove vetture a trazione posteriore fortemente sinergiche destinate a sostituire rispettivamente la Giulietta e l'Alfetta. La crisi in cui versava costrinse ben presto la casa italiana a rinunciare al progetto di un nuovo pianale autonomo in favore del pianale Fiat Tipo4, allora in gestazione per le future Lancia Thema e Fiat Croma: il progetto 154 fu abortito, mentre il progetto 156 venne in parte recuperato e riadattato per lo sviluppo di un'ammiraglia a trazione anteriore, la 164. Nel frattempo, per ovviare ai ritardi nello sviluppo, l'Alfa Romeo lanciò i progetti 162A e 162B, rispettivamente le future 90 e 75, riutilizzando per quanto possibile la meccanica dell'Alfetta e della Giulietta. L'acquisizione dell'Alfa Romeo da parte di FIAT fece temere che la nuova proprietà non volesse far uscire l'Alfa Romeo 164, visto che si sarebbe posta in diretta concorrenza con l'altra ammiraglia del gruppo, la Lancia Thema. Presentata nel 1987 al salone di Francoforte, è stata un modello fondamentale per l'Alfa Romeo.

    Disegnata da Pininfarina, venne dunque sviluppata sullo stesso pianale utilizzato per Fiat Croma, Lancia Thema e Saab 9000. A differenza di queste, che condividevano molti lamierati e il giro-porte, la 164 beneficiò di alcune modifiche alla scocca e alla sospensione anteriore e quindi presentava una caratterizzazione stilistica molto marcata, grazie al cofano più basso e spiovente e al giro porte differente. La linea a cuneo le permise di raggiungere un coefficiente di penetrazione aerodinamica cx di 0,30. Le dimensioni erano importanti ma non eccessive per la categoria (risultava una delle meno lunghe ma una delle più larghe del segmento) con i 456 cm di lunghezza (467 in versione Super) e 176 di larghezza.

    Internamente presentava un abitacolo ampio e confortevole, caratterizzato da un design molto moderno quasi avanguardista, specie per quanto riguarda la consolle centrale che presentava ordinati decine di pulsanti e vari display digitali, oltre alle miriadi di tasti disposti nell'abitacolo. Anche il bagagliaio era molto ampio con i suoi 540 litri di capienza.
    Come dotazioni era possibile avere anche sedili elettrici riscaldabili con memoria (sia anteriori che posteriori), climatizzatore completamente automatico, interni in pelle, specchietto fotocromatico, lavafari a scomparsa, sospensioni con taratura regolabile elettronicamente ed esteriormente delle appendici aerodinamiche dedicate come spoiler posteriore e minigonne.

    Fu il primo modello di alta gamma della casa a trazione anteriore. I punti forti di questa ammiraglia oltre alla linea molto riuscita furono le elevate prestazioni e l'ottima tenuta di strada, abbinate ad una eccellente abitabilità e comfort.
    Tra le motorizzazioni a benzina nel 1987 erano disponibili il 2 litri Twin Spark bialbero da 148 CV e il 3.0 V6 12v da 192 CV comunemente chiamato "Busso" dal nome del progettista che l'ha ideato, Giuseppe Busso. L'anno successivo alla presentazione fu commercializzato anche il 2.0 4c, sovralimentato da turbina T3 con dispositivo overboost e raffreddato da intercooler di derivazione Lancia Thema Turbo. Il propulsore Alfa Romeo rispetto a questo perdeva i contralberi di equilibratura e guadagnava 5 CV. Nel 1990 il 3.0 12v fu portato a 200 CV e dedicato alla versione Quadrifoglio.

    Nel 1991 ci fu un rilevante salto prestazionale e tecnologico con l'entrata in produzione dell'innovativo 2.0 V6 Turbo. Questo propulsore derivava dalla versione 3 litri atmosferica del V6 "Busso" - che già motorizzava la 164 3.0. Caratterizzato da testate e monoblocco in alluminio e completamente gestito elettronicamente, sovralimentato inizialmente da una turbina Mitsubishi/Piaggio TD05H dotata di dispositivo overboost e raffreddata da intercooler, lo stesso della Lancia Delta HF Evoluzione. La potenza era di 210 CV e grazie all'overboost - che consente un momentaneo innalzamento della pressione di sovralimentazione per far fronte a repentine richieste di potenza utile soprattutto alla richiesta di forti accelerazioni utili anche nei sorpassi - la coppia motrice veniva aumentata per diversi secondi a 30.6 kgm e con essa anche la potenza rispetto al valore dichiarato. Tali numeri consentivano una velocità massima di oltre 240 km/h, facendo della 164 V6 Turbo una delle berline più veloci dell'epoca, anche se ancor più di rilievo era l'accelerazione violenta (non tanto da ferma, in quanto soffriva di turbo lag e di scarsa trazione alla partenza, ma quella rilevabile in particolare nei regimi compresi tra i 4000 e 6250 giri) che permetteva a questa 164 di avere degli spunti che nemmeno auto di doppia cilindrata potevano eguagliare. Il mensile Quattroruote nel 1991 rilevò una velocità massima di 241,800; il 0/100 in 7,4 secondi e il chilometro da fermo in 27,60 secondi. AUTO del 03-91 rilevò una ripresa in V 80–120 km/h in 9.04 secondi. Quest'ultima prestazione risultava essere superlativa (per auto dotate di cambio manuale) per l'epoca: una BMW M5 3.8 nell'edizione 10-92 impiegò 10.01 secondi possedendo 340 cv contro gli "oltre 210" (stimati 230-240 in overboost per circa 30 secondi) dell'Alfa. Nel 1992 l'Alfa mise in produzione i nuovi 3.0 V6 24v inizialmente con potenza da 210 CV. Il V6 Turbo venne leggermente depotenziato sulla carta (per motivi di marketing) per non sovrapporsi in catalogo alle versioni 3 litri, anche se preservava comunque degli spunti prestazionali superiori all'aspirato, nonostante il turbocompressore fu sostituito con una "più piccolo" Garrett T25 che doveva consentire un comfort di marcia superiore al momento dell'attivazione della turbina ed un inferiore turbo lag. In seguito la volontà dei vertici divenne quella di proseguire nella direzione dei motori aspirati in quanto la tassazione italiana dell'IVA (che gravava al 38% le auto superiori a 2 litri) venne unificata per tutte le cilindrate al 20%, inoltre i propulsori turbo compressi richiedono costi superiori di componentistica.

    Nel 1993 arrivò l'evoluzione del 3.0 24v portato a 230 CV che consentiva una velocità massima di 245 km/h. Nello stesso anno arrivò anche la versione integrale.


    Alfa Romeo 164 Q4
    L'Alfa 164 era disponibile anche con due motori diesel che erano forniti dalla VM Motori, azienda italiana di Cento (FE). avevano entrambi una cilindrata di 2,5 litri e sviluppavano una potenza pari a 117 CV (84Kw) nella prima versione fino al 1992 (Euro1) e successivamente 125 CV (92Kw) nella versione post '92. Tali motori (Aventi la sigla Vm84A) erano impiegati all'epoca anche su altre auto, come Range Rover Classic, Crysler Voyager, Ford Scorpio, Jeep Cherokee e altre vetture; avevano la particolarità di avere la distribuzione a cascata di ingranaggi (invece che a cinghia o a catena, come gran parte dei motori realizzati in quel periodo), e le testate composte da 4 teste separabili (unico punto debole di queste motorizzazioni, perché le testatine potevano spostarsi o creparsi col calore). I motori Alfa Romeo differivano dai "cugini" per la distribuzione ad aste e bilanceri comandata da un albero a camme laterale. Malgrado qualche problema con le testate, questi motori sono stati e sono tra i più robusti e affidabili, tanto che non è difficile trovare in circolazione, tuttora, Alfa 164 TD con più di 400.000 km. La percorrenza di questi motori arrivava anche a 600.000 km. Il motore VM permetteva all'Alfa 164 di arrivare a oltre 200 km/h, e venne eletto il motore a gasolio più veloce del mondo quando venne presentato. Le Alfa 164 TD avevano lo stesso allestimento delle 164 Tspark benzina, nel cruscotto era presente pero, a differenza di queste ultime, l'indicazione di pressione del turbo. La 164 TD e stata l'auto anni 90 per eccellenza per i "macinatori di kilometri" (si consideri anche la tassazione che prevedeva il cosiddetto superbollo per auto a gasolio), assieme alla lancia Thema Turbo DS e la Fiat Croma TD.
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    The Alfa Romeo 164 (codenamed Type 164) is a four-door executive saloon that was manufactured by the Italian automaker Alfa Romeo from 1987 to 1998 and designed by Pininfarina.

    The spiritual predecessors of the 164 was the Alfetta, and its Alfa 6 derivative. It was superseded by the 166 in 1998, after a total of 273,857 domestic and export 164 units.
    In October 1978, Alfa Romeo, Fiat, Lancia and Saab jointly agreed to each develop an executive saloon based on their shared Type Four platform ("Tipo 4" in Italian), to eventually compete against the likes of the Ford Granada and Opel Rekord (Vauxhall Carlton) as well as more premium saloons by BMW and Mercedes-Benz in the form of the 5-Series and E-Class, respectively.

    Project 164 started life as Project 154 and was completed in 1981, then still under Alfa Romeo. A year later, that project morphed into the 164 based on the Type Four platform. This new model was designed by Enrico Fumia of Pininfarina, with a wedge shape that afforded it a leading drag coefficient of Cd=0.30. The design would later influence the rest of the Alfa Romeo range (starting in 1990 with the major redesign of the 33 and culminating with the 155, and also see Pininfarina adapt it for the 1987 Peugeot 405 and the 1989 Peugeot 605 sedans).
    The 164 was only ever built as a 4-door saloon, unlike the related Type Four cars that were available in other bodystiles (i.e. Croma and 9000 hatchback; 9000 and Thema sedans; Thema wagon). In addition, until 1993, the 164 was only available as a front wheel drive like the related cars.

    In its home market of Italy, the original 164 range launched in 1987 comprised the following models:

    2.0i Twin Spark (badged "T.SPARK")
    3.0i V6 12-valve
    2.5 Turbodiesel (badged "TD").
    European export versions were fitted with catalytic converters to meet more stringent emission standards, and this included the Twin Spark Europa model.

    In 1990, the range was expanded by the 4-cylinder 2.0i Turbo, the sports-oriented 3.0i V6 Quadrifoglio Verde (badged "QV" or "S") and North American export versions that included the luxury-oriented 164 L ("L" for Lusso in Italian) and the 164 S (in essence, the "QV").

    Apart from minor running production upgrades, the range was revamped and became known as the 164 Super in 1993. Key differences on the outside consisted of chrome trimmings added to the upper edge of the bumpers bars and revised headlights now with a slimmer profile. Inside, there were revised instruments and a centre console that featured more delineated switchgear.

    The range was now also bolstered by the following models:

    3.0i V6 24V with a 24-valve engine upgrade
    3.0i V6 Quadrifoglio 4 (badged "Q4"), which was the most powerful and sole all wheel drive variant built.
    As at 2015, the 164 remains the last Alfa saloon to be sold in the North American market, where only the 3.0 L V6 was offered (12-valve from 1991 to 1993, 24-valve from 1994 to 1995).

    The 164 was rebadged as the 168 for the Hong Kong and Malaysian markets, as the number "164" had a very negative connotation (路死 — a Chinese homophone meaning "all the way to death"), and "168" has quite the opposite (路發 — meaning "all the way to prosperity").
    In 1993, Alfa introduced a four-wheel-drive variant called the Q4 (short for Quadrifoglio 4), which was equipped with the most powerful 3-Litre V6 engine fitted to the 164, featuring 24-valves. The Q4's four-wheel-drive system ("Viscomatic") was co-developed with the Austrian company Steyr-Puch.[12] and was more advanced than others compared at the time. The system consisted of a viscous coupling unit, central epicyclic differential and Torsen differential in the rear. Connected to the ABS and "Motronic" engine management modules, the power driven to the rear axle was continuously variable from 0 to 100% subject to road conditions. Torque was distributed between axles depending on the speed, turning radius, engine rpms, throttle position and ABS parametrics. This model was equipped with a Getrag 6-speed manual gearbox.


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    RELATED MODELS:
    LANCIA THEMA 8.32 ----> https://jordanscars.forumfree.it/?t=70043133
    ALFA ROMEO 156 GTA ----> https://jordanscars.forumfree.it/?t=70049243
     
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