LAMBORGHINI DIABLO VT

Autoart 1:18

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    LAMBORGHINI DIABLO VT (prima serie MK1)
    1:18 AUTOART (70071)

    Year/Anno :1993
    Color : Silver met / Argento
    My rating/Mio Voto : 88/100
    Value for Money/Rapporto qualità prezzo : 88/100
    Original price/Prezzo originale: € 75
    Evaluation/Quotazione: € 120/180
    Materiale: Die-cast

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    Storia dell'auto(from Wiki):
    La Lamborghini Diablo è un'automobile Gran Turismo prodotta dalla casa automobilistica italiana Lamborghini in 2903 esemplari tra il 1990 e il 2001.

    Il nome Diablo, ispirato come da tradizione Lamborghini al mondo dei tori e delle corride, è legato alla leggenda di El Diablo (Il Diavolo in spagnolo), feroce toro allevato dal Duca di Veragua nel XIX secolo, che l'11 luglio 1869 a Madrid si scontrò in un epico combattimento con il famoso torero José De Lara, detto El Chicorro.

    Il progetto stilistico originale nato dalla matita di Marcello Gandini viene in un primo tempo modificato in base alle sue stesse direttive. Successivamente alla crisi energetica e del settore automobilistico della metà degli anni ottanta, la Automobili Lamborghini S.p.A. viene acquisita dal gruppo Chrysler, la cui dirigenza decide di affidare la parte finale dello sviluppo al suo Chrysler Styling Center di Detroit.
    Il progetto Diablo prende forma già nel 1985, quando la Lamborghini comincia a lavorare ad un nuovo modello destinato a rimpiazzare la fortunata a livello commerciale Countach, prodotta tra il 1974 e il 1990 in oltre 2.200 unità, e va avanti attraverso fasi alterne per cinque anni. La commercializzazione dei primi esemplari parte nel gennaio del 1990, al prezzo base di 240 000 dollari, 350 milioni di lire.

    Il disegno primordiale di Gandini, giudicato troppo aggressivo dai manager Chrysler, successivamente servì a plasmare una supercar con motore V16 chiamata "Cizeta Moroder V16T" ed ancora prodotta in California da Claudio Zampolli, altro progettista della Diablo, al prezzo di $ 650.000 circa.

    Il motore V12 da 5,7 litri di cilindrata con distribuzione a 4 valvole per cilindro e due alberi a camme in testa ed iniezione elettronica, venne progettato totalmente nuovo e battezzato col nome in codice L522.

    Le caratteristiche tecniche sono:

    Numero di cilindri 12 a V di 60º
    Alesaggio e corsa 87x80 mm
    Cilindrata totale 5707 cm³
    Rapporto di compressione 10:1
    Potenza massima 361 kW (492 CV) a 6800 giri/min.
    Coppia massima 580 N m (59 kgm) a 5200 giri/min.
    La Diablo esprime subito prestazioni notevoli. Scatta da 0 a 100 km/h in appena 4,09 secondi raggiungendo una velocità massima verificata di 325 km/h, la più alta fino ad allora registrata per una autovettura di serie. Come già sulla Countach, la trazione è ancora posteriore con il motore installato in posizione centrale longitudinale per migliorare il bilanciamento.

    La carrozzeria della vettura era realizzata con vari materiali: venne utilizzato acciaio per il tetto, alluminio per le portiere, per i passaruota anteriori e per i brancardi posteriori, mentre si utilizzarono fibra di carbonio e resine per gli spoiler anteriore-posteriore, per i cofani e per i fascioni sottoporta. Anche l'alettone posteriore a richiesta era realizzato in fibra di carbonio e verniciato nel colore della carrozzeria. Lamborghini decise di progettare da sé anche l'efficiente sistema di iniezione elettronica che rimpiazzò la batteria di carburatori doppio corpo Weber montati sui 12 cilindri Countach. Le prime Diablo presentavano una dotazione di serie ridotta all'essenziale: radio-mangianastri di base con lettore CD opzionale, finestrini a manovella, sedili regolabili a controllo manuale e, per ottimizzare il peso del veicolo, nessun sistema ABS per l'impianto frenante. Gli altri optional disponibili oltre l'aria condizionata, erano il sedile su misura per il guidatore, l'alettone posteriore, un set di valigie a 2.600 dollari e un esclusivo orologio Breguet al prezzo di 10.500 dollari. Altre caratteristiche distintive di questa prima serie sono gli specchietti retrovisori non in tinta con la carrozzeria, la mancanza di prese d'aria al paraurti anteriore, e il cruscotto di grandi dimensioni posto in posizione molto rialzata rispetto al guidatore, che in alcuni casi poteva creare problemi di visibilità.
    Dopo tre anni di miglioramenti minori sul modello originale, nel 1993 per venire incontro alle crescenti aspettative dei clienti del marchio, la casa del Toro decide il debutto di una nuova versione più sofisticata dell'auto: nasce Diablo VT, dove VT sta per Viscous Traction. Sulla base della piattaforma iniziale gli ingegneri Lamborghini, guidati dall'allora Direttore tecnico Luigi Marmiroli, aggiungono un sistema di trazione integrale ad accoppiamento viscoso in grado di trasferire trazione alle ruote anteriori fino alla quota del 25%, ma solo in caso di perdita di aderenza delle ruote posteriori. La Diablo VT venne dotata inoltre di un nuovo impianto frenante a quattro pistoni di derivazione Brembo con pinze potenziate all'anteriore e un nuovo sistema di sospensioni computerizzato a cinque modalità selezionabili dal conducente, con ammortizzatori elettronici messi a punto da Koni. Per migliorare la maneggevolezza e la guidabilità vengono inoltre apportate modifiche a frizione e servosterzo, mentre all'interno vengono ridisegnati plancia e cruscotto. Altre modifiche interessano l'impianto di climatizzazione che viene rinnovato, gli specchietti ora in tinta con la carrozzeria, le prese d'aria sotto le luci fendinebbia (in seguito adottate anche sulla versione a due ruote motrici) e dei nuovi pneumatici anteriori più stretti, da 235/40 ZR18 mentre le posteriori sono da 335/30 ZR18, che si rendono necessari perché più adatti alla trazione integrale. Non è ancora disponibile il sistema antibloccaggio ABS per l'impianto frenante.

    Al Salone dell'automobile di Ginevra del 1992, Lamborghini presenta una concept-car in versione aperta direttamente derivata dalla berlinetta. L'accoglienza del pubblico è positiva, tuttavia bisognerà attendere ancora tre anni prima che questo nuovo modello venga rilasciato sul mercato con il nome di Diablo VT Roadster. Le differenze rispetto alla versione coupé non sono di tipo meccanico bensì comprendono, oltre al tettuccio apribile in fibra di carbonio, una nuova configurazione personalizzata per il paraurti anteriore, un cofano motore profondamente modificato nella zona laterale e dei cambiamenti minori alle luci posteriori.

    Tra il 1996 e il 1998 vennero realizzati 8 esemplari speciali della VT da parte della Platinium Motors, la concessionaria ufficiale della casa di Sant'Agata Bolognese nella zona di San Diego e della Orange Country. Tali modelli, denominati VTTT (Viscous TractionTwin Turbo), erano dotati di turbocompressori Garret T4, nuovo intercooler ed elettronica rivista, tanto da erogare una potenza di 752 cv ed una velocità massima di 353 km/h. Per contenere le nuove prestazioni, la vettura è stata dotata di un nuovo impianto frenante maggiorato.
    Nel 1988, per celebrare il 25º anniversario della sua fondazione, la casa di Sant'Agata Bolognese aveva iniziato la produzione della Countach Anniversario. Nel 1993 la Lamborghini si mise di nuovo all'opera per creare una versione speciale della Diablo, in vista del 30º anniversario della fondazione della casa.

    La Diablo SE 30 (dove SE sta per Special Edition) fu presentata nel settembre 1993, ed era concepita espressamente per la pista: questa nuova versione venne alleggerita di circa 125 chilogrammi eliminando buona parte delle dotazioni di serie sulla versione standard. I vetri laterali vennero sostituiti da vetro sintetico; il volante venne ridotto di dimensioni e i sedili divennero in fibra di carbonio; anche per gli interni venne utilizzata fibra di carbonio e alcantara, rimuovendo aria condizionata e impianto radio; esternamente, la maggior parte della carrozzeria era ancora in alluminio, ma più parti furono sostituite con fibra di carbonio; il cofano motore posteriore fu ridisegnato; venne dotata di uno spoiler posteriore regolabile; i freni a disco furono maggiorati sia all'anteriore che al posteriore; i cerchioni vennero realizzati dalla Pirelli usando una speciale lega di magnesio ultra-leggera. Venne inoltre eliminato l'avanzato sistema a gestione elettronica delle sospensioni della VT, e al suo posto viene installato un particolare sistema di controllo per le barre antirollio, la cui rigidità poteva essere facilmente regolata mediante una manopola posta dentro l'abitacolo. Il motore di 12 cilindri a V di 60º subì importanti modifiche: il sistema di iniezione elettronica fu migliorato e il motore stesso venne modificato e alleggerito attraverso l'uso di magnesio per i collettori di aspirazione e la modifica delle teste dei cilindri. Questo, più l'alleggerimento dell'intera vettura, portavano il motore fino a 525 CV a 7000 giri/min, garantendo prestazioni rilevanti: la SE 30 necessitava di soli 4 secondi per toccare i 100 km/h con partenza da ferma e raggiungeva una velocità massima di 331 km/h. La trazione era posteriore. Venne prodotta tra il giugno del 1994 e il novembre del 1995, con un sovrapprezzo del 15% rispetto alla Diablo VT in produzione in quel momento. Inoltre, su 15 delle 150 unità venne reso disponibile uno speciale kit chiamato Jota per permettere la partecipazione ai campionati GT, anche se nessuna delle 15 vetture arrivò mai in alcuna competizione ufficiale. La SE 30 Jota disponeva di una potenza di 600 CV a 7300 giri/min grazie ad ulteriori modifiche al sistema di iniezione elettronica: le uniche differenze visibili tra questa versione e la SE 30 "normale" erano la copertura del motore, caratterizzata da due grosse prese d'aria affusolate per migliorare il raffreddamento, e il logo "Jota" apposto sul retro della vettura.
    Nel 1995 un nuovo modello va ad arricchire la gamma, è la Diablo SV o Super Veloce. Questa versione a trazione posteriore e sospensioni meccaniche, è equipaggiata con una specifica aggiornata del propulsore che ora raggiunge una potenza di 520 CV. Altre caratteristiche distintive sono i cerchi posteriori da 18", freni anteriori e posteriori maggiorati, quadro strumenti riprogettato e un nuovo alettone regolabile a tre elementi nero o personalizzabile del colore della carrozzeria. Viene inoltre montato un nuovo paraurti anteriore con prese d'aria rimodellate e nuove luci fendinebbia e, dal 1998, anche i caratteristici fari a scomparsa sono sostituiti da un nuovo tipo a vista. Ma il particolare più evidente di questa versione è senza dubbio il grande logo SV che occupa tutta la fiancata, comunque eliminabile al momento dell'ordine.
    La seconda serie della VT coupé e VT Roadster è essenzialmente un aggiornamento stilistico. Vengono adottate le luci scoperte della Sport Veloce e nuovi cerchi da 18" sui due assi e anche gli interni vengono ridisegnati, mentre sul piano meccanico si registra il potenziamento dell'impianto frenante con l'introduzione del tanto atteso sistema ABS.

    Il motore V12 da 5,7 litri sviluppa ora una potenza di 530 CV ed è inoltre equipaggiato con una nuova tecnologia a valvole a fasatura variabile (VVT) che ne migliora il rendimento, riducendo consumi ed emissioni. Leggermente migliorate le prestazioni, con un tempo di accelerazione 0–100 km/h che scende sotto il muro dei 4 secondi. Nonostante il notevole investimento economico affrontato per questi aggiornamenti, la Lamborghini sospende la produzione della versione VT dopo appena un anno.
    Proprio come le versioni aggiornate della VT coupé e VT Roadster, anche per la Super Veloce seconda serie i cambiamenti principali sono di tipo estetico: corpo vettura ridisegnato in alcuni particolari, fari a vista, nuove ruote da 18", freni potenziati con ABS e nuovo motore da 530 CV con tecnologia VVT. Anche la SV seconda serie venne prodotta solo nel 1999.
    Se la Sport Veloce era già una versione pressoché pronta per la pista, la Diablo GT si spingeva ben oltre. Il suo progetto derivava infatti da un prototipo (denominato GT1), espressamente sviluppato per le gare di durata, ma che non corse mai.

    Questo modello a trazione posteriore con telaio interamente in carbonio e tetto in alluminio, venne prodotto in appena 80 unità e fu ufficialmente venduto solo in Europa. Il motore 12 cilindri venne portato alla cilindrata di 5992 cm³ allungando la corsa da 80 a 84 millimetri, furono cambiate le valvole di aspirazione e scarico e migliorato il sistema di fasatura delle valvole stesse. Il risultato fu un motore da 575 CV (423 kW) a 7300 giri/min. e coppia massima di 630 N·m (64 kgm) a 5500 giri/min. che spingeva la Diablo GT fino alla velocità di 338 km/h con scatto da 0 a 100 km/h in appena 3,7 secondi. Tra gli optional era offerta anche la scelta di una differente rapportatura del cambio, più corta, capace di abbassare il tempo sullo 0–100 km/h a soli 3"4, e il Lamborghini ENCS (Exhaust Noise Control System), un sistema di scarico speciale che aumentava la velocità massima fino a 340 km/h.

    Molte le modifiche tecniche introdotte:

    Restyling della carrozzeria
    Impronta al suolo maggiorata all'anteriore
    Dischi freni potenziati
    Sospensioni da corsa ribassate e migliorate
    Cambio a 5 marce + RM con rapporti personalizzabili dal cliente
    Peso ridotto (1460 chilogrammi contro i 1570 della Diablo SV)
    Nuovi interni sportivi
    In particolare gli aggiornamenti aerodinamici comprendevano un nuovo taglio per il paraurti anteriore, la vistosa presa d'aria sul cofano adottata già sulla SE 30 Jota, dei nuovi parafanghi anteriori svasati e un profilo estrattore modificato per il fondo-vettura. Gli interni, particolarmente curati, presentavano rivestimenti in pelle e alcantara con elementi in fibra di carbonio, volante sportivo di diametro inferiore al modello standard e sedili da gara con cinture di sicurezza a 4 punti di aggancio. Completavano la dotazione di serie l'impianto di climatizzazione e il navigatore satellitare GPS con display sulla console centrale che, collegato ad una telecamera posta sul retro della vettura, poteva essere utilizzato per facilitare le manovre in retromarcia. Infine era disponibile come optional il sistema di protezione a doppio airbag. Vennero prodotti 80 esemplari.

    Dopo l'entrata del marchio Lamborghini nel gruppo Audi AG a metà degli anni novanta, la nuova proprietà preferì congelare i programmi di sviluppo per il modello successore di Diablo, decidendo di continuare a puntare sulla collaudata supercar. La VT 6.0 fu il primo e ultimo restyling veramente intensivo che fecero, perlopiù un aggiornamento estetico del modello esistente.

    Vennero apportati pesanti cambiamenti stilistici sia alla carrozzeria che agli interni, al paraurti anteriore, alle prese d'aria e al naso. Vennero anche ridisegnati il quadro strumenti, i sedili e la leva del cambio. Inoltre, scelsero di sostituire l'ormai datato V12 5.7 con una nuova evoluzione. Il nuovo motore da 6 litri, controllato da una versione aggiornata del software, derivava dall'unità montata sulla Diablo GT, che di per sé era essenzialmente una versione affinata del vecchio 5.7 litri. Le principali innovazioni consistevano nel nuovo sistema di aspirazione e scarico controllato da un sistema di valvole a fasatura variabile perfezionato, e alberi a camme leggermente meno aggressivi rispetto a quelli usati per la GT. Il risultato fu un rilascio molto graduale della potenza sulle ruote motrici posteriori. Inoltre, gli ingegneri Audi fecero diverse rifiniture alla trazione integrale, partendo dall'esperienza maturata per l'Audi quattro. Fecero aggiustamenti minori pure alle sospensioni e usarono un nuovo design per le ruote da 18 pollici. Un piccolo numero di VT 6.0 fu costruito a trazione posteriore a richiesta del cliente.

    Questa versione venne prodotta solo nel 2000–2001 in 260 esemplari, marcando l'ultimo periodo di presenza del modello sul mercato, prima della definitiva sostituzione con la Murciélago.

    Panoramica sulle maggiori modifiche introdotte:

    Corpo vettura quasi interamente in carbonio
    Motore V12 6.0
    Sistema di scarico migliorato
    Nuovo microprocessore a 32 bit per la gestione del motore
    Telaio aggiornato
    Battistrada incrementato all'anteriore e al posteriore
    Interni completamente ridisegnati
    Nuovo impianto di climatizzazione
    Nuove ruote in lega di magnesio
    Di questo modello vennero anche prodotti due unità speciali nel 2001.

    Sebbene la normale produzione della Diablo fosse finita nel 2000, Audi, la compagnia proprietaria del marchio, scelse di costruirne altre due versioni a produzione limitata, per regalarle un finale di carriera in grande stile. La prima, denominata Millennium Roadster, vestiva il corpo vettura dell'ultima VT Roadster ma mancavano sia la trazione integrale del modello VT che le sospensioni computerizzate. Era verniciata con un colore che Lamborghini definiva "Argento metallizzato Millennium" e presentava speciali dotazioni come lo spoiler posteriore in carbonfibra, con sezione centrale trasparente.

    Un'edizione speciale della Diablo 6.0 venne presentata al pubblico al Motor Show di Ginevra del 2001. La VT 6.0 Special Edition era per lo più un'evoluzione del modello ridisegnato dall'Audi nel 2000. Le innovazioni peculiari erano principalmente di carattere estetico e includevano due verniciature a scelta del cliente: "Oro Elios", una speciale tinta oro metallizzata e "Marrone Eklipsis", un marrone scuro metallizzato. I colori interni sono in sintonia con la verniciatura. Gli inserti a vista in fibra di carbonio, sia interni che esterni, sono realizzati con uno speciale filo di titanio, e creano particolari effetti luminosi iridescenti. Sia i sedili che il cruscotto sono realizzati con una pelle speciale e l'impianto stereo integra sia DVD audio che sistema di navigazione. Furono in totale costruiti 42 esemplari, di entrambi i colori. Il veicolo marcava la definitiva uscita dal mercato per Diablo, dopo 11 anni di successi. Le specifiche tecniche della 6.0 SE rimangono invariate rispetto al modello del 2000.
    Durante il lungo arco di vita dell'auto, furono prodotti anche diversi modelli da gara. Ci fu una prima versione realizzata per competere nella classe GT1 del Campionato BPR Global GT Series divenuto poi Campionato FIA GT, due diverse versioni basate sulla classe GT2, e modelli da corsa generici denominati SV-R (da non confondere con la SVR) e SVS.

    1996 Diablo SVR, la Sport Veloce in edizione racing. Prodotta in 31 esemplari.
    1997 Diablo Roadster R, a produzione molto limitata. 1 solo esemplare per gli Stati Uniti.
    1997–98 Diablo GT1, solo 2 esemplari prodotti con i numeri VLA12001 e WLA12000. Il primo fu impiegato nel campionato giapponese JGTC, mentre il secondo rimase in esposizione presso lo stabilimento della Signes Advanced Technology, azienda che contribuì alla costruzione dei due modelli[3].
    1998 Diablo GT2 (solo una unità), questo è in realtà il prototipo di fabbrica per la Diablo GTR.
    1998 Diablo GTR (30 esemplari prodotti nel 2000), presentata al Motor Show di Bologna del 1999. Dotata di un propulsore V12 6.0 dalla potenza di 590 cv. Ciò garantiva un'accelerazione da 0 a 100 kn/h in 3,4 secondi e una velocità massima di 348 km/h.
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    Modelli correlati/Related model cars:
    LAMBORGHINI COUNTACH 25TH ---> https://jordanscars.forumfree.it/?t=71448140

    Edited by xJORDANx - 9/1/2021, 01:10
     
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    Davvero un bel modello! Bello anche l'espositore... Artigianale o comprato?
     
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    L'espositore in questione è una vetrinetta acquistata.
     
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    Ti ringrazio.
     
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    Erano vetrinette Ikea in legno e vetro, purtroppo ora fuori produzione, rimane la spartana Detolf, di tutt'altro genere.
    Prezzo ricordo circa 80 euro, ma potrei sbagliare.
     
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