MUSTANG GT390 FASTBACK(Bullitt)

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    MUSTANG GT390 FASTBACK
    1:18 GREENLIGHT

    Year/Anno : 1968
    Color : Verde Scuro / Dark Green Met
    My rating/Mio Voto : 79/100
    Value for Money/Rapporto qualità prezzo : 74/100
    Original price/Prezzo : 79 €uro
    Materiale: Diecast metallo
    Note: From the movie Bullitt with Steve McQueen

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    La Ford Mustang è un'autovettura sportiva statunitense prodotta dalla Ford Motor Company dal 1964.

    Si tratta di uno dei prodotti più venduti dell'industria automobilistica mondiale, imitata da molti costruttori e tuttora in produzione. La sua struttura originaria derivava dalla Ford Falcon. Fortemente voluta dal manager della società dell'epoca Lee Iacocca, poteva essere considerata una piccola muscle car equipaggiata di un motore da 2,8 L di cilindrata, erogante una potenza di 105 CV (78 kW).
    La presentazione della Mustang coincise perfettamente con la prima ondata della generazione dei cosiddetti Baby Boomers, cioè di quei giovani nati subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Questi giovani si affacciavano sul mondo del lavoro in un contesto di un'economia forte. A questa generazione nessun costruttore di automobili aveva pensato e pertanto non esistevano modelli di auto indirizzati specificatamente a loro. Fu Iacocca ad identificare questo settore del mercato e a proporre loro una vettura giovane e sofisticata. La Ford però in quel periodo risentiva di una situazione economica difficile dovuta agli scarsi risultati, e seguente dismissione, della Edsel avvenuto alla fine del 1959. Quando Iacocca propose la sua nuova vettura si trovò di fronte una direzione, con al vertice Robert McNamara, poco propensa ad imbarcarsi in una nuova rischiosa avventura. Iacocca però perseverò ed ottenne il via libera per la produzione alla metà del 1962. Gli vennero concessi 18 mesi per progettare e realizzare la vettura che sarebbe divenuta la Mustang. Alla fine il progetto venne portato a termine in un tempo inferiore e utilizzando un budget minore di quanto preventivato. La chiave di volta di questo successo fu data dalla decisione di utilizzare il maggior numero possibile di componenti meccaniche già prodotte dalla Ford. Per quanto riguardava il design della vettura ci si basò sul manuale interno spingendo al massimo la tecnologia produttiva dell'epoca. Fu utilizzata anche, all'epoca, la nuova tecnologia che permetteva di ottenere superfici vetrate curve con assenza di distorsioni.

    Come detto la piattaforma di partenza era quella della Falcon. Il telaio però venne completamente rivisto per adeguarlo alle caratteristiche della nuova vettura. Fu aggiunto anche un innovativo sistema strutturale, detto Torque Box, che permetteva di incrementare la rigidità, la solidità e la maneggevolezza della vettura, rispetto a quelle dell'epoca, facilitandone nello stesso tempo la produzione. In pratica questa componente diventava un singolo pezzo da realizzare.

    Anche il lancio pubblicitario della Mustang fu un grande successo. La vettura venne presentata al New York Fair il 17 aprile del 1964. Due giorni dopo, 19 aprile, venne presentata in contemporanea sulle tre televisioni americane. La risposta del pubblico fu enorme ed immediata e si verificò un quasi terremoto in tutte le concessionarie Ford del paese, tanto che nel solo primo giorno di vendita furono raccolti ordini per 22.000 esemplari.[1] Anche se oggi la Mustang è riconosciuta come un modello legato alla sportività e in generale all'universo maschile, inizialmente l'auto fu pensata e orientata per il genere femminile, tanto che la prima campagna pubblicitaria dell'auto nacque su riviste rivolte alle donne.[2]

    L'idea iniziale che portò alla realizzazione della Mustang si deve a Donald N. Frey e a Lee Iacocca, allora general manager della Ford. Il primissimo concept della vettura, denominata Ford Mustang I, fu realizzato in appena 100 giorni e debuttò il 7 ottobre 1962, durante il GP degli Stati Uniti a Watkins Glen (New York). Profondamente diverso dal modello che nacque in seguito, era una spyder a due posti con motore centrale, lunga appena 3.919 millimetri e larga 1.549 mm.[3] Infatti, nelle prime intenzioni di Iacocca, l'auto doveva fare concorrenza alla Chevrolet Corvair Monza. Il motore utilizzato fu il 1498cc V4 della Ford Taunus, in versione da 109cv. Per "saggiare" la risposta dei potenziali acquirenti, i vertici Ford promossero dei tour dimostrativi nei college, ricercando una clientela giovane; tuttavia, la risposta del pubblico fu poco entusiasta, così l'auto rimase allo stadio di concept car, e il progetto dovette ricominciare da capo, arrivando poi all'auto che si conosce oggi.[3] Il design dell'auto venne affidato a David Ash e a Joseph Oros, dello studio di design della Lincoln – Mercury, marchi di proprietà della Ford, che risultarono vincitori di una gara interna voluta da Iacocca.

    La versione base doveva essere costituita da una vettura hardtop sulla quale sarebbe stato montato un motore a sei cilindri in linea. La cilindrata di questa unità motrice era di 2,8 L (170in3) mentre la potenza sviluppata raggiungeva i 105 hp (78 kW). La trasmissione doveva essere affidata ad un cambio manuale a tre marce. Il prezzo di vendita della prima Mustang doveva essere di 2.368 dollari USA dell'epoca ma alla fine quest'ultimo crebbe di alcune centinaia di dollari.

    Il design della Mustang ricevette molti riconoscimenti e premi. Il suo muso lungo, che ricordava la Lincoln Continental, il suo abitacolo corto e un tocco di stile internazionale che faceva pensare alle Ferrari le valsero nel 1964 il prestigioso premio quale Motor Trend Car of the Year e, prima vettura a riceverlo, il premio Eccellenza nel design proposto dalla Tiffany. Nello stesso anno la Mustang fu anche la pace-car alla 500 miglia di Indianapolis.

    Nonostante il suo progetto fosse indirizzato a farla identificare come vettura sportiva nella realizzazione della Mustang si era ampiamente fatto ricorso a componenti di altre vetture della Ford. Così sospensioni e trasmissione provenivano dalla Ford Falcon e dalla media Ford Fairlane. La piattaforma utilizzata era quella della Falcon del 1964 con sezioni laterali scatolate e con cinque elementi di rinforzo saldati. Sebbene la lunghezza della Mustang e della Falcon fosse identica, 4,613 m, l'interasse della Mustang era più corto, 2,743 m. Anche la larghezza differiva di poco, la Mustang era di 86 mm più stretta della Falcon, mentre quasi identica rimase la carreggiata delle due vetture. La Mustang pesava a secco 1.170 kg per la versione che montava il sei cilindri in linea e 1.360 kg nella versione dotata di motore a V8.

    Come per la Falcon e la Fairlane la Mustang adottava lo schema delle sospensioni indipendenti all'anteriore e lo SLA (Short-Long-Arm), con molle montate sul braccio superiore. Le sospensioni posteriori erano del tipo Hotchkiss con l'assale montato su molle. I freni erano quelli standard della Falcon: a tamburo da 229 mm di diametro per la versione sei cilindri e da 254 mm per la versione dotata di V8. Lo sterzo era caratterizzato da un rapporto di riduzione di 27:1 ed erano necessarie 5 rotazioni complete del volante per raggiungere il massimo angolo di sterzata. Poteva però essere montato, come optional, anche uno sterzo più diretto, con rapporto di 21,7:1, che migliorava le prestazioni in questo campo, anche se a prezzo di un maggiore sforzo fisico da parte del conducente.

    Molto del fascino della Mustang derivava dalla lista degli optional disponibili che rendeva possibile realizzare quasi una vettura su misura per ogni cliente. Erano disponibili diverse tipologie di trasmissioni: quattro marce manuale e tre marce automatico Cruise-O-Matic. Come motori era possibile montare un sei cilindri in linea da 4,2 L (260in3) e da 164 Hp (122 kW) oppure un motore da 4,7 L (289in3) da 210 hp (157 kW). A partire dal giugno del 1964 divenne disponibile la versione K-Code da 271 hp (202 kW) del motore. Quest'ultimo faceva parte di un kit nel quale erano comprese molle delle sospensioni più dure, ammortizzatori più rigidi, barre anti-rollio anteriori, ruote più larghe e sterzo manuale. Questo kit ad alte prestazioni era l'optional più costoso della gamma Mustang e nel 1965 ne furono montati solo 7.273 su un totale di 680.992 Mustang vendute.

    Altri optional erano costituiti dal differenziale autobloccante, cerchi ruota e relative coperture di disegno più elaborato, freni più potenti, aria condizionata, consolle centrale, tetto in vinile, diversi impianti radio, sedili e diversi altri accessori. Verso la fine del 1965 divennero disponibili, sempre a richiesta, i freni a disco anteriori. Furono poi aggiunti dei pacchetti specificatamente rivolti agli interni, Interior Decor Group o Pony Interior. Naturalmente il prezzo di acquisto della vettura, basso inizialmente, saliva con queste personalizzazioni di diverse centinaia di dollari che rendevano la Mustang una delle vetture con il più alto margine di profitto per i concessionari e per la ditta stessa. Due erano le tipologie di carrozzeria disponibili: decappottabile e hardtop.

    Fu con il model year 1965, cioè dopo soli cinque mesi dalla presentazione del modello, che vennero introdotti i primi importanti cambiamenti. per prima cosa venne rivista la gamma dei motori disponibili. Venne tolto il 2,8 L (170in3) che fu sostituito da un 3,3 L (200in3) che forniva 120 hp (89 kW) a 4.400 giri al minuto.
    Con l'introduzione del modello 1965 venne eliminato anche la versione che montava il 4,2 L che fu rimpiazzata da due nuovi modelli dotati del 4,7 L (289in3) V8. La prima, di ingresso alla gamma, con carburatore doppio corpo e 200 hp (149 kW) di potenza. La gamma continuava con un modello dotato di carburatore a quattro corpi che forniva 225 hp (168 kW) per concludersi con il modello ad alte prestazioni, o HiPo, che invece era rimasto invariato. Altra importante variante fu l'introduzione della carrozzeria fastback, cioè due porte più portellone posteriore.

    Con questo modello ci fu anche il passaggio, avvenuto su tutta la produzione Ford, dai generatori a corrente continua (DC) Dinamo a quelli a corrente alternata (AC) Alternatore e venne introdotto anche il nuovo pacchetto optional GT, o ad alte prestazioni, nel quale erano compresi sia il precedente pacchetto HiPo che altre componenti. Questo kit era disponibile con i motori da 200 e da 225 hp e con tutte le tipologie di carrozzeria. dal cabrio, soft top, hard top e coupé.

    Il modello 1966 della Mustang vide l'introduzione di modifiche minori negli allestimenti e di alcuni nuovi optional. Questi ultimi erano rappresentati dalla trasmissione automatica anche per le versioni più potenti, nuovi colori per gli interni e per la carrozzeria, un sistema audio Stereosonic ad otto tracce e con ricezione in AM oltre ad una delle prime radio AM/FM disponibili su una vettura.

    Il modello 1967 fu il primo a subire delle riprogettazioni importanti e che vide l'ingresso nella gamma del motore Big block V8. Il modello che funse da base per l'introduzione di questo motore fu quello dotato del 4.7 L. Su questa vettura venne montato il motore a V da 6,4 L (391in3) che forniva 320 hp (239 kW), già montato sulla Ford Thunderbird.

    Con il model year 1968 venne introdotto il motore Supercobra da 6,5 L. Venne usata una versione limitata a 335 hp (250 kW) e non quella originale da 410 hp (305 kW). L'anno successivo venne introdotta la muscle car Boss 429, una vettura costruita a mano e creata per ottenere l'omologazione NASCAR. Questa vettura fu disponibile solo nel biennio 1969 – 1970. La carrozzeria era simile alla fastback ed era stata denominata dalla Ford Sport Roof. Gli interni, lussuosi, erano denominati Mach 1. Per i colori la Ford si mantenne su schemi sobri, rispetto a quelli sgargianti dell'epoca. Altre caratteristiche che permettevano di riconoscere questa vettura erano le decalcomanie Boss 429 poste su entrambi i parafanghi anteriori, le ruote Magnum 500 da 15 pollici (380 mm) di diametro con gomme Goodyear Polyglass e la presa d'aria realizzata sul cofano.
    Per ottenere maggiori benefici nelle competizioni, e con le tariffe assicurative, la potenza del motore era stata limitata a 375 hp (280 kW). Però era possibile ottenere con poche modifiche effettuate direttamente in fabbrica (montaggio della testata in alluminio con camera di combustione emisferica e sostituzione della guarnizione della testata con un mix di O-ring e altre guarnizioni – sostituzione impianto di scarico e rimozione del limitatore all'aspirazione) un incremento di 75/100 hp (56/74 kW). Se la vettura veniva portata a questo livello di prestazioni non erano più disponibili l'aria condizionata e la trasmissione automatica.

    Nello stesso periodo per ottenere le omologazioni nella Trans-Am fu creata la Boss 302 nella quale la Ford cercò di unire la potenza di una muscle car con la maneggevolezza di una vettura sport. Su questa vettura era montato il 4,8 L V8 del 1968. Su questo motore furono montate le testate del futuro 5,8 L (351in3) che verrà presentato nel 1970 con la denominazione di Cleveland. La potenza erogata dal motore era di 290 hp (216 kW) mentre la trasmissione era del tipo manuale a quattro marce. Originariamente la vettura doveva essere denominata Trans-Am ma la Ford fu battuta dalla Pontiac che applicò la stessa denominazione ad una versione speciale della Firebird. L'aspetto estetico della vettura era stato curato da Larry Shinoda e la vettura venne soprannominata Baby Boss.

    Nei primi due anni di produzione furono vendute quasi 1.5 milioni di Mustang, stabilendo così il nuovo record delle vendite. Le vetture venivano prodotte negli stabilimenti di San Josè (California), Dearborn e Metuchen (New Jersey). Le altre case automobilistiche si trovavano nella condizione di non poter reagire. La General Motors produceva la Convair Monza, una vettura a motore posteriore che poteva competere con la Mustang ma le cui vendite rimasero sempre molto lontane da quelle realizzate dalla vettura Ford. Fu solo nel 1967, con la presentazione della Chevrolet Camaro e della Pontiac Firebird, che la GM poté contare su dei modelli comparabili alla Mustang. La AMC presentò, nel 1968, la sua Javelin e in seguito la AMX, una due posti capace di elevate prestazioni. La Chrysler aveva presentato qualche settimana prima della Mustang la sua Barracuda che però non ottenne lo stesso successo della sua concorrente, anche se in seguito divenne una delle più potenti Muscle-car disponibili.

    In Germania, la prima serie di Mustang fu venduta con la sigla T5, poiché il nome Mustang era già stato registrato, e identificava sia un veicolo commerciale prodotto dalla Krupp, sia uno scooter prodotto dalla piccola casa motociclistica Kreidler; la Mustang-T5 venne acquistata prevalentemente dai militari americani stanziati nel paese.
    Dopo la fusione tra la Lincoln e la Mercury, ambedue marchi del gruppo Ford, un'altra Mustang fece la sua apparizione: la Mercury Cougar. Questa vettura altro non era che un Mustang di fascia alta. Presentata nel 1967 ottenne nello stesso anno il premio quale Motor Trend Car.

    Bullitt è un film del 1968 diretto da Peter Yates. Poliziesco imperniato sulla figura di un tenente di polizia molto astuto, diffidente e di poche parole, che riesce a risolvere un intricato caso nonostante influenze politiche e una potente avversione dal suo stesso distretto.
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    The first-generation Ford Mustang was manufactured by Ford from March 1964 until 1973. The introduction of the Mustang created a new class of automobile known as the pony car. The Mustang’s styling, with its long hood and short deck, proved wildly popular and inspired a host of imitators.

    It was initially introduced as a hardtop and convertible with the fastback version put on sale in August 1965. At the time of its introduction, the Mustang, sharing its underpinnings with the Falcon, was slotted into a compact car segment.

    With each revision, the Mustang saw an increase in overall dimensions and in engine power. The 1971 model saw a drastic redesign to its predecessors. After an initial surge, sales were steadily declining, as Ford began working on a new generation Mustang. With the onset of the 1973 oil crisis, Ford was prepared, having already designed the smaller Mustang II for the 1974 model year. This new car had no common components with preceding models.
    The 1967 model year Mustang was the first redesign of the original model. Ford's designers began drawing up a larger version even as the original was achieving sales success, and while "Iacocca later complained about the Mustang's growth, he did oversee the redesign for 1967 ."[36] The major mechanical feature was to allow the installation of a big-block V8 engine. The overall size, interior and cargo space were increased. Exterior trim changes included concave taillights, side scoop (1967 model) and chrome (1968 model) side ornamentation, square rear-view mirrors, and usual yearly wheel and gas cap changes. The high-performance 289 option was placed behind the newer 335 hp (250 kW; 340 PS) 390 cu in (6.4 L) FE engine from the Ford Thunderbird, which was equipped with a four-barrel carburetor. A 390 GT engine, and a 4-speed manual transmission recorded quarter mile times of approximately 13 seconds and trap speeds of over 105 mph (169 km/h)[citation needed]. During the mid-1968 model year, a drag racer for the street could be ordered with the optional 428 cu in (7.0 L) Cobra Jet engine which was officially rated at 335 hp (250 kW; 340 PS) all of these Mustangs were issued R codes on their VIN's.

    The 1967 Deluxe Interior was revised, discontinuing the embossed running horse motif on the seat backs (the source for the "pony interior" nickname) in favor of a new deluxe interior package, which included special color options, brushed aluminum (from 8/1966 production) or woodgrain dash trim, seat buttons, and special door panels. The hardtop also included upholstered quarter trim panels, a carryover from the 65-66 deluxe interior. The 67 hardtop also had the chrome quarter trim caps, carried over from 65-66, but these were painted to match the interior in 1968 models. The 1967 deluxe interior included stainless steel-trimmed seat back shells, similar to those in the Thunderbird. These were dropped at the end of the 67 model year, and were not included in the woodgrain-trimmed 1968 interior. The deluxe steering wheel, which had been included in the deluxe interior for the 65-66, became optional, and could also be ordered with the standard interior. The 1968 models that were produced from January 1968 were also the first model year to incorporate 3 point lap and shoulder belts (which had previously been optional, in 67-68 models) as opposed to the standard lap belts. The air-conditioning option was fully integrated into the dash, the speakers and stereo were upgraded, and unique center and overhead consoles were options. The fastback model offered the option of a rear fold-down seat, and the convertible was available with folding glass windows. Gone too was the Rally-Pac, since the new instrument cluster had provisions for an optional tachometer and clock. Its size and shape also precluded the installation of the accessory atop the steering column.[38] The convenience group with four warning lights for low fuel, seat belt reminder, parking brake not released, and door ajar were added to the instrument panel, or, if one ordered the optional console and A/C, the lights were mounted on the console.

    Changes for the 1968 model increased safety with a two-spoke energy-absorbing steering wheel, along with newly introduced shoulder belts. Other changes included front and rear side markers, "FORD" lettering removed from hood, rearview mirror moved from frame to windshield, a 302 cu in (4.9 L) V8 engine was now available, and C-Stripe graphics were added.

    The California Special Mustang, or GT/CS, was visually based on the Shelby model and was only sold in Western states. Its sister, the 'High Country Special', was sold in Denver, Colorado. While the GT/CS was only available as a coupe, the 'High Country Special' model was available in fastback and convertible configurations during the 1966 and 1967 model years, and as a coupe for 1968.

    The 1968 Ford Mustang GT Fastback reached iconic status after it was featured in the 1968 film Bullitt, starring Steve McQueen. In the film, McQueen drove a modified 1968 Mustang GT 2+2 Fastback. Two vehicles were used in the filming of the movie and only one is still in existence today.

    ford-mustang-gt-390-fastback-05
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    Un'icona dell'automobilismo che, forse, in questo modello, "langue" un po'...
     
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