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ALFA ROMEO 1750 GTAm DRM SPA 1971 N.154 1/18 AUTOART (code 87104)
Year/Anno : 1971 Color/Colore : Livrea Rossa/ Red My rating /Mio Voto : 88/100 Original price/Prezzo(2015) : €uro 100 Materiale: Die-cast
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L'Alfa Romeo Giulia GTA è un'automobile sportiva prodotta dall'Alfa Romeo tra il 1965 ed il 1975. Le stagioni sportive 1963-1964 avevano registrato l'inattesa superiorità della "Giulia TI Super", sia in saltuarie partecipazioni a gare del nascente Challenge europeo Turismo, sia nelle varie competizioni riservate alle automobili da turismo derivate dalla serie. L'anno successivo le case concorrenti, con una spregiudicata interpretazione del regolamento, avevano schierato automobili che poco conservavano della produzione di serie, se non le forme esteriori.
Per partecipare regolarmente alle competizioni sulle piste europee, contrastando l'offensiva di Ford, BMC e BMW, l'Alfa Romeo decise di sottoporre il problema alla neonata Autodelta, diretta da Carlo Chiti.
La soluzione proposta dall'ing. Chiti fu di realizzare la nuova "derivata" sulla base della "Giulia Sprint GT", mantenendo pressoché invariata l'estetica, adeguando la meccanica e, soprattutto, realizzando la carrozzeria in Peraluman 25, così da eliminare l'eccessiva pesantezza che costituiva il tallone di Achille della "Giulia TI Super".
L'unico impedimento serio era di ordine normativo e riguardava lo spazio per i posti posteriori che risultava inferiore di pochi centimetri al minimo previsto dal regolamento. L'espediente suggerito per aggirare l'ostacolo fu geniale: sarebbe bastato eliminare "ufficialmente" gli imbottiti sedili posteriori nelle "Giulia GT" di serie, sostituendoli con una piccola panchetta in plastica che consentisse di recuperare i centimetri mancanti, per poi fornire i "sedili veri" come optional. L'idea di Chiti venne approvata dalla dirigenza Alfa Romeo e l'Autodelta iniziò la trasformazione dei prototipi negli ultimi mesi del 1964. A partire dal 1967 l'Autodelta inizia lo sviluppo di una versione da competizione della nuova 1750 GT Veloce, con l'intenzione di gareggiare nei campionati turismo e prendere parte ai rally debuttando nelle competizioni dal 1969. La 1750 GTAm e le 2000 GTAm sono modelli usciti dall'Autodelta utilizzando come base la 1750 GT Veloce sia in versioni Europa (serie 105.44) dotate di carburatori, che in versioni America (serie 105.51) dotate di iniezione. Frequentemente anche versioni Europa dotate di iniezione Spica.
Nel 1970 l'attenzione dell'Alfa Romeo si sposta sulle competizioni del Gruppo 2 del Campionato Europeo Turismo, dove possono competere vetture con propulsori fino a 2.000 cm³ e prodotte in almeno 1000 esemplari. Per questo motivo, l'Autodelta realizza delle preparazioni da competizione basandosi su esemplari di serie derivati dalla 1750 GT Veloce. Venne scelto questo particolare modello in quanto l'allegato "J" permetteva di utilizzare il sistema di alimentazione ad iniezione solo se in dotazione sulla vettura di serie,[3] per questo l'Autodelta andò ad utilizzare il modello esportato in America in quanto di serie aveva un'iniezione realizzata dalla Spica S.p.A. (Società Pompe Iniezione Cassani & Affini), tanto è che sul molte GTAm originali si vedono ancora oggi gli strumenti in miglia. In verità non fu davvero così, delle poche GTAm veramente prodotte all'epoca e con una storia chiara e conosciuta molte erano 105.44 (versione europea) e alcune 105.51 (versione americana); ovviamente trattandosi di auto da competizione che hanno corso per anni, nel tempo hanno avuto modifiche ed evoluzioni come l'iniezione e molti altri particolari. Le nuove vetture inizialmente avevano una cilindrata pari a 1779 cm³, sviluppano una potenza di 200-210 CV. La testa è dotata come le GTA della doppia accensione, ma si fa più stretta, le valvole sono più inclinate e viene adottato un sistema ad iniezione indiretta, completamente diverso dal sistema di serie. La carrozzeria viene allargata per far spazio ai cerchi da 9" e 10"; sportelli e cofani sono in vetroresina. Viene utilizzato per irrigidire l'assetto il collaudato "slittone". Le vetture conservano la denominazione 1750 e acquisiscono il nuovo suffisso GTAm. Per quanto riguarda l'acronimo di GTAm c'è sempre stato mistero e gli appassionati si sono sempre trovati in disaccordo. La terminologia esatta depositata alla FIA dalla casa madre Alfa Romeo con la fiche di omologazione è di "GT Am".[4] Secondo la maggior parte degli esperti di marca, piloti ed ex meccanici "Am" starebbe per America, in quanto è proprio il modello di maggior derivazione mentre altri ancora sostengono che Am sia l'acronimo di Alleggerita maggiorata o modificata. Stando all'esperto per eccellenza Luigi Fusi il suffisso GT Am significa doppia accensione (come per la GTA) e cilindrata Maggiorata.[5] Le vetture si dimostrano altamente competitive, tanto da conquistare il titolo europeo nel 1970 con il pilota Olandese Toine Hezemans.
Nel 1971, per contrastare le nuove vetture della BMW, l'Autodelta preparò ulteriormente la GT Am, aumentandone la cilindrata a 2000 cm³ (mantenendo la base della 1750 GT Veloce America). Le specifiche tecniche sono sostanzialmente identiche a quelle della 1750 GT Am, fatta esclusione per il peso incrementato a 940 kg (imposto dalla FIA) e la potenza maggiorata a 220-230 CV, per una velocità di punta di 230–240 km/h. Tutte le 2000 GT Am sono dotate di iniezione Spica o Lucas. Nonostante le lievi modifiche, le Alfa si impongono nuovamente conquistando per il secondo anno di fila il titolo europeo.
Non è possibile sapere quante "GT Am" abbiano gareggiato. Certo molte più dei 19 esemplari ufficialmente costruiti dell'Autodelta. L'Autodelta ha ricevuto richieste di elaborazione per ben 40 esemplari tra il 1970 e il 1971.[6] Probabilmente sono oltre una cinquantina le "GT Am" realizzate da varie officine anche con i kit di trasformazione, forniti dall'Alfa Romeo ai piloti privati, dei quali non si conosce l'entità numerica. La recente storia accredita circa 40 esemplari di GT Am in totale realizzati dall'Autodelta o con kit originali dell'epoca.
Nel 1972 lo sviluppo della GT Am sarà accantonato in favore della sport prototipo Alfa Romeo 33.
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