MERCEDES 300 SL GULLWING

Minichamps 1:18

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    MERCEDES-BENZ 300 SL GULLWING(ALA DI GABBIANO) W198
    1:18 MINICHAMPS (code: 180039000)

    Year/Anno :1954-1955
    Color : Silver / Argento
    My rating/Mio Voto : 91/100
    Materiale: Die-cast

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    STORIA:
    La sigla W198 identifica la Mercedes-Benz 300 SL, un'autovettura sportiva di lusso prodotta dal 1954 al 1957 come coupé (nella cui configurazione era nota anche con il soprannome "Gullwing" cioè "Ali di Gabbiano") e dal 1957 al 1963 come roadster dalla Casa tedesca Mercedes-Benz.
    La Mercedes-Benz 300 SL è contraddistinta da raffinate soluzioni tecniche, oltre che per una linea esteriore che ha affascinato intere generazioni di appassionati, con essa la Daimler-Benz riaffermò il proprio prestigio in quei settori che l'avevano resa celebre nel periodo pre-bellico, ossia la classe e l'eleganza delle sue vetture, ma anche il loro peso nelle competizioni sportive.
    Un altro fattore che dà molta importanza alla 300 SL è il fatto che si tratta della capostipite di tutta una serie di vetture sportive di lusso contrassegnate dalla sigla SL, una sigla ancora utilizzata ai giorni nostri e che sta per Sport Leicht, ossia Sport Leggera.
    La storia della 300 SL affonda le sue radici al momento in cui, nel 1949, alla Daimler-Benz viene concesso nuovamente di tornare a produrre automobili. Fino a quel momento non le era stato permesso dalle autorità alleate che occupavano e si spartivano il territorio tedesco dopo la fine della seconda guerra mondiale. L'unica eccezione era costituita dalla gamma W136, il cui progetto risaliva agli anni trenta.
    Una delle priorità che la Daimler-Benz si prefissò fu quello di tornare a vincere nelle gare di automobilismo di tutto il mondo. Doveva essere quindi progettata e realizzata una vettura in grado di adempiere a tale scopo, tenendo presente che le risorse economiche non erano ancora sufficienti per sviluppare una vettura ex novo, appositamente per le competizioni. Bisognava quindi arrangiarsi con ciò che già si aveva a disposizione. È il 27 marzo 1950. Del progetto fu incaricato Rudolf Uhlenhaut, brillante progettista della Casa tedesca, che in un tempo relativamente breve realizzò la 300 SL da corsa, mossa dal motore 6 cilindri in linea di 3 litri M194, anch'esso non nuovo, ma derivato a sua volta dal 3 litri M186 montato sulle grosse berline Typ 300. Sempre dalla produzione di serie vennero presi anche il cambio e le sospensioni. Tale vettura avrebbe poi vinto praticamente tutte le corse a cui partecipò (eccezion fatta per la Mille Miglia del 1952, vinta da una Ferrari 250S). La caratteristica maggiormente visibile di tale vettura stava nel telaio a traliccio di tubi, una soluzione leggera e dotata di una notevole rigidità, sconosciuta all'epoca. Tale struttura, molto ingombrante lungo le fiancate, specie all'altezza delle portiere, costrinse i progettisti ad ideare delle portiere incernierate sul tetto anziché sul parafango. Questa soluzione ebbe un grande effetto scenico, molto gradevole anche a giorni nostri.
    Fu a quel punto che entrò in scena un altro personaggio molto particolare, un certo Max Hoffman, importatore di auto europee negli Stati Uniti, il quale propose alla Casa tedesca di realizzare in serie una versione della 300 SL da gara, debitamente modificata laddove era necessario per l'omologazione stradale, e con qualche raffinatezza in più. Hoffmann si impegnò personalmente ad acquistare 1000 esemplari della vettura stradale finita, garantendo risultati in termini di vendite. Stava ripetendosi un po' la stessa cosa accaduta nel 1900, quando un certo Emil Jellinek ordinò 36 vetture prodotte dalla DMG su sue specifiche.
    Per il motore si scelse di utilizzare una soluzione all'avanguardia, rappresentata dall'alimentazione ad iniezione diretta, in un periodo in cui tutte le auto a benzina erano a carburatore. La base rimaneva la consueta da 3 litri, ma le prestazioni subirono un deciso incremento. Inoltre, della parte estetica, vennero incaricati Karl Wilfert e Friedrich Geiger, quest'ultimo già autore, prima della guerra, delle splendide carrozzerie delle 500K e 540K. Dopo aver realizzato alcuni prototipi non definitivi, i due riuscirono a disegnare un corpo vettura molto gradevole, caratterizzato da elementi che ne avrebbero reso celebre il design, molte delle cui soluzioni stilistiche sarebbero state imitate e riprese da altre Case automobilistiche nei decenni successivi.
    La 300 SL coupé, internazionalmente nota come Gullwing (cioè Ali di gabbiano, in Italia) per la caratteristica apertura delle due portiere incernierate sopra il tetto, ereditò quindi il telaio a traliccio di tubi dalla "sorella" da gara, soluzione molto all'avanguardia all'epoca in cui venne presentata, ovvero il 6 febbraio 1954 al Salone di New York.
    Esso consentiva una elevata rigidità torsionale, pur mantenendo un peso ridotto. La gabbia tubolare, con il suo sviluppo assai pronunciato lungo le fiancate, fu la causa che portò i progettisti ad ideare le famose portiere ad ala di gabbiano.
    Questo telaio è stato in seguito "vestito" da una splendida carrozzeria coupé che ancor oggi suscita grande ammirazione. Il frontale, tipicamente Mercedes-Benz, appare però già più moderno rispetto al resto della produzione. Il corpo vettura è imparentato con la 300 SL da gara, rispetto alla quale si differenzia però per il cofano più lungo, il muso dal look più deciso, i caratteristici "baffi" sui passaruota e le prese d'aria sui parafanghi anteriori. Anche la coda, che apparentemente era la parte meno coinvolta nel restyling, è stata invece ridisegnata per conferire maggior dinamismo alla vista d'insieme della vettura. Alcune caratteristiche stilistiche utilizzate sulla 300SL sarebbero state rispolverate decenni dopo dalla stessa Mercedes-Benz per alcuni suoi nuovi modelli, come le due nervature longitudinali sul cofano anteriore, che vennero riprese nel 1997 anche sulla SLK prima serie.
    La carrozzeria è in lamiera d'acciaio, ma ne furono realizzati anche 29 esemplari con carrozzeria in alluminio e destinati alle competizioni, che per la 300 SL W198 erano riservate solo a piloti privati. Inoltre è esistito anche un esemplare con carrozzeria in vetroresina.
    Dal punto di vista motoristico, la 300 SL Ali di gabbiano montava il propulsore 6 cilindri in linea di 3 litri di cilindrata M198, derivato da quello della Typ 300, seppur indirettamente. Tale motore è stato il primo ad utilizzare l'alimentazione ad iniezione su una vettura stradale. L'impianto di iniezione meccanica, in questo caso di tipo diretto, venne sviluppato in collaborazione con la Bosch.
    L'idea di questo nuovo tipo di alimentazione venne suggerita da Hans Scherenberg, brillante ingegnere già in forze presso la Daimler-Benz Avio, cioè la sezione aeronautica della Daimler-Benz. Scherenberg aveva infatti utilizzato l'alimentazione ad iniezione sugli aerei utilizzati nella Seconda guerra mondiale. In realtà tale motore doveva essere utilizzato già su una versione evoluta della 300 SL da gara, la W194. Ma il progetto non andò mai in porto ed il nuovo motore, destinato inizialmente ad un nulla di fatto, colse l'occasione dell'ordine di Hoffmann per essere montato sulla 300 SL stradale. Il motore M198 erogava fino a 215 CV di potenza massima e garantiva prestazioni al vertice assoluto nella produzione automobilistica mondiale dell'epoca.
    Per quanto riguardava la trasmissione, questa si avvaleva di un cambio sincronizzato a 4 marce con frizione monodisco a secco ed un differenziale autobloccante ZF.
    Le sospensioni erano a ruote indipendenti: l'avantreno era a quadrilateri e barra stabilizzatrice, mentre il retrotreno era a semiassi oscillanti con articolazione unica e bracci longitudinali. Quest'ultima soluzione, che ha caratterizzato la produzione di tutte le 300 SL con carrozzeria coupé, si rivelò poco adatta ad una vettura sportiva del suo rango e venne sostituita dal 1957 con l'arrivo della roadster. Su entrambi gli assi vennero montate anche molle elicoidali ed ammortizzatori idraulici.
    L'impianto frenante era a quattro tamburi alettati ed in lega di alluminio, con circuito idraulico e servofreno. Completa il quadro tecnico lo sterzo a circolazione di sfere.
    Le prestazioni della 300 SL erano notevoli per l'epoca: la velocità massima era compresa tra i 220 ed i 258 km/h, a seconda del rapporto al ponte, che era possibile scegliere tra cinque diverse varianti. A metà degli anni cinquanta, tale caratteristica era prerogativa solo di auto da competizione e mai era successo di poterle avere in una vettura stradale. E infatti, sia pure per breve tempo, la 300 SL Ali di gabbiano poté vantare il record di automobile di serie più veloce al mondo. Riguardo l'accelerazione, la vettura raggiungeva da ferma i 100 km/h in 10 secondi. Per quanto riguardava i consumi, la 300 SL coupé percorreva mediamente 100 km con 17 litri di carburante. Spingendo forte, il fabbisogno arrivava a 19 litri, ma con un'andatura tranquilla si poteva anche scendere a 12 litri.

    La particolare struttura fisica del corpo vettura della 300 SL obbliga chi sale a bordo a scavalcare letteralmente la soglia d'accesso all'abitacolo, decisamente molto alta a causa dell'ingombro notevole del telaio tubolare lungo le fiancate. Una volta entrati bisognava lasciarsi ricadere sul sedile. Insomma, bisognava avere una certa predisposizione fisica, fatto che poteva avere ripercussioni sulle vendite della vettura, secondo la Casa tedesca. Inoltre, fu ancora Max Hoffmann a far notare ai vertici Daimler-Benz come una simile modalità di accesso all'abitacolo potesse risultare scomodo per una signora che avesse indossato una gonna. Fu per questo che nel 1957 la 300 SL Ali di gabbiano venne tolta di produzione e sostituita dalla corrispondente versione roadster, che si poneva ad un livello più alto della 190 SL, presentata nel 1955 ispirandosi alla 300 SL nell'estetica esterna.
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    The Mercedes-Benz 300 SL (W198) was the first iteration of the SL-Class grand tourer and fastest production car of its day. Introduced in 1954 as a two-seat coupé with distinctive gull-wing doors, it was later offered as an open roadster.

    Built by Daimler-Benz AG, the direct fuel injected production model was based on the company's highly successful yet somewhat less powerful carbureted overhead cam straight 6 1952 racer, the W194.
    The idea of a toned-down Grand Prix car tailored to affluent performance enthusiasts in the booming post-war American market was suggested by Max Hoffman. Mercedes accepted the gamble and the new 300 SL – 300 for its 3.0 litre engine displacement and SL for Sport Leicht (Sport Light) – was introduced at the 1954 New York Auto Show rather than the Frankfurt or Geneva gatherings company models made their usual debuts.

    Immediately successful and today iconic, the 300 SL stood alone with its distinctive doors, first-ever production fuel injection, and world's fastest top speed. The original coupé was available from March 1955 to 1957, the roadster from 1957 to 1963.
    A smaller, slightly heavier, less luxurious and much cheaper 1.9 liter roadster using the Ponton class 4-cylinder engine was introduced in 1955 as the 190 SL. Both the 300 SL and the 190 SL were followed in the Mercedes line by the 230 SL. The more modern 426 kW; 579 PS (571 hp), nearly 320 km/h (200 mph), gull-winged Mercedes-Benz SLS AMG is regarded as the 300 SL's spiritual successor.
    New York Mercedes distributor Max Hoffman, Daimler-Benz's official importer in the U.S., suggested to Daimler-Benz AG management in Stuttgart that a street version of the W194 Gran Prix racer would be a commercial success, especially in America.[2]

    The racing W194 300 SL was built around a welded aluminum tube spaceframe chassis to offset its relatively underpowered carbureted straight-6 engine. Designed by Daimler-Benz's chief developing engineer, Rudolf Uhlenhaut, the metal skeleton saved weight while still providing a high level of strength. Since it enveloped the passenger compartment traditional doors were impossible, giving birth to the model's distinctive gull-wing arrangement.

    Even with the upward opening doors, the 300 SL had an unusually high sill, making entry and exit from the car's cockpit problematic. A steering wheel with a tilt-away column was added to improve driver access.

    The 300 SL's main body was steel, with aluminum hood, doors and trunk lid. It could also be ordered with an 80 kg (180 lb) saving all-aluminium outer skin at tremendous added cost; just 29 were made.

    More than 80% of the vehicle's total production of approximately 1400 units were sold in the US, making the Gullwing the first Mercedes-Benz widely successful outside its home market and thoroughly validating Hoffman's prediction. The 300 SL is credited with changing the company's image in America from a manufacturer of solid but staid luxury automobiles to one capable of rendering high-performance sports cars.

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