LAMBORGHINI MIURA P400S

Gt-Spirit/Kyosho 1:18

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    LAMBORGHINI MIURA P400S
    1/18 GT SPIRIT & KYOSHO (code: GTS18506R)

    Year/Anno : 1978
    Color : Red with Gold Wheels
    My rating/Mio Voto : 87/100
    Price/Prezzo : <over 100
    Material/Materiale : Resin/Resina
    Limited edition: 350 pieces/pezzi

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    La Lamborghini Miura è una vettura sportiva prodotta dalla Lamborghini tra il 1966 e il 1973.
    Al salone di Torino del 1965 La Lamborghini espose un autotelaio in lamiera scatolata denominato TP400[2] (dalla posizione del motore e dalla sua cilindrata). Vi erano stati installati, con poche modifiche, il motore e le sospensioni che già equipaggiavano la 400 GT. Il progetto era un'iniziativa dei tecnici Gian Paolo Dallara e Paolo Stanzani, i quali, pur consapevoli dell'avversione di Lamborghini per le corse, avevano utilizzato lo schema a motore centrale di alcune automobili da competizione dell'epoca, quali la Ford GT40 o la Ferrari 250 LM. Su queste due vetture il motore era però in posizione longitudinale, mentre quello Lamborghini era montato trasversalmente tra l'abitacolo e l'assale posteriore, soluzione che permise di ridurne considerevolmente l'ingombro. In quel periodo la maggior parte delle Gran Turismo sportive adottavano la configurazione motore anteriore e trazione posteriore. Nuccio Bertone, presente alla rassegna, ne fu affascinato al punto di dichiarare a Lamborghini: “Io sono quello che può fare la scarpa al tuo piede”. Quest'ultimo, anche a fronte del notevole entusiasmo suscitato nella potenziale clientela, si lasciò convincere ad approvare il progetto nonostante il suo scetticismo: “Sarà una buona pubblicità”, dichiarò ai suoi tecnici, “ma non ne venderemo più di 50”[4]. La scelta di Bertone come carrozziere fu determinata anche dal fatto che l'azienda di Grugliasco non aveva rapporti di collaborazione con Ferrari e Maserati, i principali concorrenti di Lamborghini, ma soprattutto dal fallimento alla fine del 1966 della carrozzeria Touring, che aveva disegnato le precedenti 350 e 400 GT. La nuova auto fu disegnata in soli 4 mesi[7] dal giovane stilista Marcello Gandini, da poco divenuto capo disegnatore di Bertone per sostituire Giorgetto Giugiaro che se ne era andato alla Ghia. Ferruccio Lamborghini, che era nato sotto il segno del toro, volle battezzare la vettura ultimata col nome Miura in onore dell'allevatore di tori da combattimento Don Eduardo Miura Fernandez. La Miura fu la prima di una lunga tradizione di auto costruite da Lamborghini e battezzate con nomi ispirati alla tauromachia. Inoltre la sigla del telaio perse la T nonostante la meccanica non avesse subito significative modifiche.

    Presentata al Salone dell'automobile di Ginevra del 1966, La Miura P400 fu un successo senza precedenti. La vettura lasciò senza fiato tutti i visitatori facendo invecchiare di colpo tutte le supercar dell'epoca e dando l'inizio ad una nuova era nel settore delle automobili sportive.
    P400: Gli esemplari di produzione differivano sensibilmente dal prototipo di Ginevra, che era stato allestito in tempi brevissimi. Le ruote a raggi vennero sostituite con altre in lega di magnesio della Campagnolo. Il senso di rotazione del cambio fu invertito perché generava vibrazioni. La frizione a triplo disco all'ingresso del cambio fu soppiantata da una monodisco montata all'estremità dell'albero motore. Al posto della copertura in plexiglas del motore fu applicata una persiana fissa, sempre di plastica, per migliorare la dispersione di calore del motore. Tale motivo a listelli paralleli ricorreva in molti elementi stilistici fra i quali gli sfoghi del radiatore e le insolite “ciglia” che circondavano i fari anteriori a sollevamento elettrico. Immutata fu la carrozzeria in acciaio, alta appena 110 cm, con i cofani anteriore e posteriore in alluminio. La vettura aveva solo un piccolo portabagagli dietro al motore poiché tutta la zona anteriore era occupata da serbatoio, radiatore e ruota di scorta. I vetri delle porte erano privi di cornice ma mantenevano il massiccio traversino posteriore, nel quale era integrata la presa d'aria del motore (anch'essa adornata da listelli paralleli). Insolita la posizione di diversi comandi che erano montati sul soffitto, dietro allo specchio retrovisore interno. Il motore installato sulla P400 era il V12 da 3,9 litri di cilindrata progettato da Giotto Bizzarrini; rispetto alla 400 GT il cambio era stato sistemato a fianco dell'albero motore all'interno di un unico basamento in alluminio. Vennero installati quattro nuovi carburatori Weber 40IDL3C tricorpo in luogo dei sei bicorpo e la lubrificazione divenne a carter umido[12]. La potenza dichiarata era di 350 hp (260 kW). Il successo della Miura fu immediato e travolgente: a fronte di una produzione prevista di una ventina di esemplari all'anno, la Lamborghini ne consegnò 108 nel solo 1967, pur non riuscendo a soddisfare tutta la richiesta. Nei circa due anni e mezzo di produzione della P400 furono prodotti complessivamente 275 esemplari.

    P400S: lla fine del 1968 venne immessa sul mercato la versione S, con potenza aumentata a 370 hp (276 kW) grazie a sostanziali modifiche all'aspirazione e alle camere di combustione.
    L'abitacolo aveva ricevuto miglioramenti alle tappezzerie ed erano stati installati i vetri elettrici. Esternamente era riconoscibile solo per le cornici del parabrezza e dei fari cromate.
    Durante la produzione la S subì modifiche alle sospensioni e ricevette freni a disco autoventilanti. Questa fu la versione di maggior successo commerciale, con 338 vetture costruite.

    P400SV: La versione definitiva della Miura, la SV (acronimo di SuperVeloce) arrivò nel marzo del 1971. La potenza aumentò ancora fino a 385 hp (287 kW). La parte posteriore della carrozzeria fu allargata per consentire l'installazione di pneumatici più larghi e i fari anteriori persero le caratteristiche ciglia. La produzione della SV fu di 150 esemplari. L'ultima Miura costruita, una SV nera consegnata a Luigi Innocenti(figlio dell'inventore della Lambretta) e destinata al figlio Gianfranco, all'epoca ventenne, lasciò la catena di montaggio il 15 gennaio 1973. Questa Miura beneficiava di un V12 potenziato su richiesta e di altri optional particolari come il bocchettone del serbatoio cromato a vista e le cornici cromate, modifiche che i più facoltosi esigevano e che l'azienda si occupava di soddisfare. In totale vennero prodotti 763 esemplari di Miura. Fu sostituita dalla Countach solo nel 1974.

    Malgrado l'azienda fosse stata fondata da appena tre anni, la nascita della Miura accreditò la Lamborghini come principale concorrente italiana della allora già affermatissima Ferrari. Per i suoi contenuti, tecnici e stilistici in egual misura, la Miura è considerata una pietra miliare dell'evoluzione delle auto sportive europee. A pochi mesi dalla presentazione, nel maggio 1966, la Miura fu scelta come “Pace Car” all'annuale Gran Premio di Monaco di Formula 1. Nel 2004 la rivista statunitense Sport Cars International, stilando la classifica Top Sports Cars di tutti i tempi, ha posizionato tre volte la Miura al quarto posto nelle differenti classifiche assoluta, anni '60 e anni '70. Nel 2013 una Miura SV ha trionfato nella sua categoria al Pebble Beach Concours d'Elegance. La Miura, ieri come oggi, è sempre stata molto ambita dai VIP di tutte le epoche. Tra i suoi facoltosi possessori: Claudio Villa, Little Tony, Bobby Solo, Gino Paoli, Frank Sinatra, Elton John, Dean Martin, Hussein di Giordania, lo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi, Rod Stewart, Nicolas Cage, Jay Kay, Russell Crowe e Jay Leno (il quale ne possiede più di una).

    A fronte del prezzo richiesto al lancio (7,7 milioni di lire, circa 76.000 Euro al valore del 2012), nel 2014 le quotazioni di mercato variano dai 300.000 Euro richiesti per la P400 fino a 500.000 necessari per una SV. Tuttavia, presso le aste internazionali quattro diverse SV fra il 2010 e il 2013 sono state aggiudicate a prezzi compresi fra 800.000 e 1.300.000 Euro.
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    The Lamborghini Miura is a sports car produced by Italian automaker Lamborghini between 1966 and 1973. The car was the first supercar with a rear mid-engined two-seat layout, although the concept was first pioneered by René Bonnet with the Matra Djet in 1964. This layout has since become the standard for high-performance sports and supercars. When released, it was the fastest production road car.

    The Miura was originally conceived by Lamborghini's engineering team, which designed the car in its spare time against the wishes of company founder Ferruccio Lamborghini, who preferred powerful yet sedate grand touring cars over the race car-derived machines produced by local rival Ferrari.

    The Miura's rolling chassis was presented at the 1965 Turin Auto Show, and the prototype P400 debuted at the 1966 Geneva Motor Show. It received stellar receptions from showgoers and the motoring press alike, each impressed by Marcello Gandini's sleek styling and the car's revolutionary mid-engine design.

    Lamborghini's flagship, the Miura received periodic updates and remained in production until 1973. A year later the extreme Countach entered the company's lineup, amid tumultuous financial times for the company.
    During 1965, Lamborghini's three top engineers, Gian Paolo Dallara, Paolo Stanzani and Bob Wallace put their own time into developing a prototype car known as the P400. The engineers envisioned a road car with racing pedigree, one which could win on the track and be driven on the road by enthusiasts. The three men worked on its design at night, hoping to convince company founder Ferruccio Lamborghini such a vehicle would neither be too expensive nor distract from the company's focus. When finally brought aboard, Lamborghini gave his engineers a free hand in the belief the P400 was a potentially valuable marketing tool, if nothing more.

    The car featured a transversely-mounted mid-engine layout, a departure from previous Lamborghini cars. The V12 was also unusual in that it was effectively merged with the transmission and differential, reflecting a lack of space in the tightly-wrapped design. The rolling chassis was displayed at the Turin Salon in 1965. Impressed showgoers placed orders for the car despite the lack of a body to go over the chassis.

    Bertone was placed in charge of styling the prototype, which was finished just days before its debut at the 1966 Geneva Motor Show. None of the engineers had found time to check if the engine fit inside its compartment. Committed to showing the car, they decided to fill the engine bay with ballast and keep the hood locked throughout the show, as they had three years earlier for the début of the 350GTV. Sales head Sgarzi was forced to turn away members of the motoring press who wanted to see the P400's power plant. Despite this setback, the car was the highlight of the show, immediately boosting stylist Marcello Gandini's reputation.

    The favourable reaction at Geneva meant the P400 was to go into production by the following year. The name "Miura", after the famous Spanish fighting bull breeder (pronounced [ˈmjuɾa]), was chosen and featured in the company's newly created badge. The car gained the worldwide attention of automotive enthusiasts when it was chosen for the opening sequence of the original 1969 version of The Italian Job. In press interviews of the time Ferruccio Lamborghini was reticent about his precise birth date, but stressed that he was born under the star sign Taurus the bull.

    RELATED MODEL CARS:
    Lamborghini Miura Jota Svr: https://jordanscars.forumfree.it/?t=69887237
     
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