LAMBORGHINI DIABLO SE 30 JOTA

GT-SPIRIT/KYOSHO 1:18

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    LAMBORGHINI DIABLO SE30 JOTA
    1/18 GT SPIRIT & KYOSHO (code: GTS18501W)

    Year/Anno : 1994
    Color : Pearl White/Bianco Perla
    My rating/Mio Voto : 88/100
    Price/Prezzo : <over 100
    Material/Materiale : Resin/Resina
    Limited edition: 500 pieces/pezzi

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    PICCOLE CONSIDERAZIONI SUL MODELLO:
    Curioso per questo connubio tra Gt-Spirit e Kyosho ho acquistato questo resinone, ma solo dopo averlo visto dal vivo in negozio.
    Come immaginavo, di persona il modello si presenta meglio che in foto, questo per merito del bianco perlaceo, che con la luce giusta impreziosisce le linee di questa Diablo e crea sfumature particolari.
    Si notano subito i bei cerchioni con la "chicca" delle scritte "oz racing" , "magnesium" e "special edition" e devo dire che sono stati realizzati bei particolari.
    Seppur con cofano motore non apribile, esso si riesce a intravedere lo stesso fra le possenti prese d'aria posteriori; interni realizzati bene, ma poco vistosi, se non per le cinture blu. Qualche leggero dubbio sull'anteriore dove non colgo al 100% le proporzioni dell'auto originale, forse dovuto anche al fatto che i fari a scomparsa, qui non sono apribili e nemmeno delimitati in maniera più consona, avrei desiderato un diverso stacco fra essi e il resto della carrozzeria.

    STORIA DELL'AUTO(Wiki):
    La Lamborghini Diablo è un'automobile prodotta dalla casa automobilistica italiana Lamborghini in 2903 esemplari tra il 1990 e il 2001.
    Il nome Diablo,che viene scelto con una votazione delle maestranze, si ispira, come da tradizione Lamborghini, al mondo dei tori e delle corride, ed è legato alla leggenda di El Diablo (Il Diavolo in spagnolo), feroce toro allevato dal Duca di Veragua nel XIX secolo, che l'11 luglio 1869 a Madrid si scontrò in un epico combattimento con il famoso torero José De Lara, detto El Chicorro.
    Il progetto Diablo prende forma già nel 1985, quando la Lamborghini assume l'ing. Luigi Marmiroli con la mission di progettare un nuovo modello destinato a rimpiazzare la favolosa Countach, prodotta tra il 1974 e il 1990 in oltre 2.200 unità, e va avanti attraverso fasi alterne per cinque anni. La commercializzazione dei primi esemplari parte nel gennaio del 1990, al prezzo base di 240 000 dollari, ovvero circa 350 milioni di lire dell'epoca.

    Lo stile originale di Marcello Gandini, viene giudicato troppo aggressivo dai manager Chrysler, che nel 1987 acquista la Lamborghini Automobili dai F.lli Mimran. Ed allora Marcello Gandini collabora subito con il Centro Stile della Chrysler, diretto da Tom Gal, alla realizzazione del modello di stile definitivo ed accetta di porre la sua firma su tutti i veicoli di produzione.
    Il lay-out della vettura riprende quello del Countach perché viene ritenuto ideale per aggiungere alla gamma Diablo anche la versione VT che diventerà così la prima supercar a Quattro Ruote Motrici.

    Il motore V12 da 5,7 litri di cilindrata con distribuzione a 4 valvole per cilindro e due alberi a camme in testa per bancata, ed iniezione elettronica, venne progettato totalmente nuovo e battezzato col nome in codice L522.
    La Diablo esprime subito prestazioni notevoli. Scatta da 0 a 100 km/h in appena 4,9 secondi raggiungendo una velocità massima di 325 km/h, la più alta fino ad allora registrata per una autovettura di serie. Come già sulla Countach, la trazione è ancora posteriore con il motore installato in posizione centrale longitudinale per migliorare il bilanciamento.

    La carrozzeria della vettura era realizzata con vari materiali: venne utilizzato acciaio per il tetto, alluminio per le portiere, per i passaruota anteriori e per i brancardi posteriori, mentre si utilizzarono fibra di carbonio e resine per gli spoiler anteriore-posteriore, per i cofani e per i fascioni sottoporta. Anche l'alettone posteriore a richiesta era realizzato in fibra di carbonio e verniciato nel colore della carrozzeria.

    Lamborghini decise di progettare da sé anche l'efficiente sistema di iniezione elettronica che rimpiazzò la batteria di carburatori doppio corpo Weber montati sui 12 cilindri Countach.

    Le prime Diablo presentavano una dotazione di serie ridotta all'essenziale: radio-mangianastri di base con lettore CD opzionale, finestrini a manovella, sedili regolabili a controllo manuale e, per ottimizzare il peso del veicolo, nessun sistema ABS per l'impianto frenante. Gli altri optional disponibili oltre l'aria condizionata, erano il sedile su misura per il guidatore, l'alettone posteriore, un set di valigie a 2.600 dollari e un esclusivo orologio Breguet al prezzo di 10.500 dollari. Altre caratteristiche distintive di questa prima serie sono gli specchietti retrovisori non in tinta con la carrozzeria, la mancanza di prese d'aria al paraurti anteriore, e il cruscotto di grandi dimensioni posto in posizione molto rialzata rispetto al guidatore, che in alcuni casi poteva creare problemi di visibilità.
    Nel 1988, per celebrare il 25º anniversario della sua fondazione, la casa di Sant'Agata Bolognese aveva iniziato la produzione della Countach Anniversario. Nel 1993 la Lamborghini si mise di nuovo all'opera per creare una versione speciale della Diablo, in vista del 30º anniversario della fondazione della casa.

    La Diablo SE 30 (dove SE sta per Special Edition) fu presentata nel settembre 1993, ed era concepita espressamente per la pista: questa nuova versione venne alleggerita di circa 125 chilogrammi eliminando buona parte delle dotazioni di serie sulla versione standard. I vetri laterali vennero sostituiti da vetro sintetico; il volante venne ridotto di dimensioni e i sedili divennero in fibra di carbonio; anche per gli interni venne utilizzata fibra di carbonio e alcantara, rimuovendo aria condizionata e impianto radio; esternamente, la maggior parte della carrozzeria era ancora in alluminio, ma più parti furono sostituite con fibra di carbonio; il cofano motore posteriore fu ridisegnato; venne dotata di uno spoiler posteriore regolabile; i freni a disco furono maggiorati sia all'anteriore che al posteriore; i cerchioni vennero realizzati dalla Pirelli usando una speciale lega di magnesio ultra-leggera. Venne inoltre eliminato l'avanzato sistema a gestione elettronica delle sospensioni della VT, e al suo posto viene installato un particolare sistema di controllo per le barre antirollio, la cui rigidità poteva essere facilmente regolata mediante una manopola posta dentro l'abitacolo. Il motore di 12 cilindri a V di 60º subì importanti modifiche: il sistema di iniezione elettronica fu migliorato e il motore stesso venne modificato e alleggerito attraverso l'uso di magnesio per i collettori di aspirazione e la modifica delle teste dei cilindri.
    Questo, più l'alleggerimento dell'intera vettura, portavano il motore fino a 525 CV a 7000 giri/min, garantendo prestazioni rilevanti: la SE 30 necessitava di soli 4 secondi per toccare i 100 km/h con partenza da ferma e raggiungeva una velocità massima di 331 km/h. La trazione era posteriore. Venne prodotta tra il giugno del 1994 e il novembre del 1995, con un sovrapprezzo del 15% rispetto alla Diablo VT in produzione in quel momento.

    Inoltre, su 15 delle 150 unità venne reso disponibile uno speciale kit chiamato Jota per permettere la partecipazione ai campionati GT, anche se nessuna delle 15 vetture arrivò mai in alcuna competizione ufficiale. La SE 30 Jota disponeva di una potenza di 600 CV a 7300 giri/min grazie ad ulteriori modifiche al sistema di iniezione elettronica: le uniche differenze visibili tra questa versione e la SE 30 "normale" erano la copertura del motore, caratterizzata da due grosse prese d'aria affusolate per migliorare il raffreddamento, e il logo "Jota" apposto sul retro della vettura.

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    MODELLI CORRELATI:
    LAMBORGHINI COUNTACH LP5000S ---> https://jordanscars.forumfree.it/?t=75092507
     
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